Turista smaschera ladra in albergo: cameriera ripuliva stanze e portafogli

Rimini

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Il metodico quarantenne turista tedesco che all’ora del pranzo si lamentava di piccoli quotidiani ammanchi dal proprio portafogli non era né un rompiscatole né un visionario. A sfilargli le banconote di picciolo taglio, in sua assenza, era infatti la cameriera ai piani dell’hotel riccionese dove alloggia per le vacanze. In manette con l’accusa di furto aggravato è finita una donna incensurata di 47 anni (G.P. le sue iniziali), residente a Misano Adriatico. Al momento di rassettare le stanze non disdegnava di ripulire anche tasche e portamonete. A smascherarla è stata l’ostinazione del turista tedesco che per avere conferma dei propri sospetti ha chiesto prima la collaborazione del responsabile dell’albergo e poi quella dei carabinieri. Il primo ha consigliato al cliente di sorvegliare i propri bagagli con una telecamerina da pochi euro che lui stesso gli ha procurato. La dipendente è stata ripresa mentre frugava nella stanza e afferrava i soldi non suoi (dei quali il legittimo proprietario aveva copiato i numeri di serie). Un’esca alla quale lei non ha saputo resistere. Con le prove del misfatto il turista si è quindi rivolto ai militari dell’Arma riccionese perché attrezzassero una trappola in piena regola. Così al mattino successivo, hanno piazzato nuove microspie, meno artigianali, nella solita stanza al quinto piano incastrando definitivamente la cameriera. La sua, evidentemente, stava diventando un’abitudine: a forza di dieci o venti euro alla volta aveva accumulato un malloppo di tutto rispetto. Vistasi scoperta la cameriera ha confessato anche di avere fatto altrettanto nella stanza vicina che non era sotto sorveglianza. Lì alloggiava un turista bergamasco che non si era neppure accorto del furto ai suoi danni: si è visto restituire gli ottanta euro sottratti. La donna, difesa dall’avvocato Morena Ripa, ieri mattina è comparsa davanti al giudice che ha convalidato il provvedimento. Processata con rito abbreviato è stata condannata alla pena sospesa di un anno ed è tornata in libertà. L’imputata ha chiesto scusa ed è scoppiata in lacrime: «È un periodo che sono esausta e stressata, non so che cosa mi è preso». Adesso potrà riposarsi: dopo quanto accaduto perderà il lavoro.

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