Fa prostituire la fidanzata sedicenne per procurarsi cocaina e soldi
Gli arresti
Con l’accusa di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione sono finiti in manette - in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dalla Dda di Bologna, competente in materia - due uomini residenti a Bellaria Igea Marina. Si tratta di A.T., 34 anni e M.G, 46 anni, entrambi difesi dall’avvocato Andrea Guidi. Nell’ambito della stessa inchiesta (filone droga) dei carabinieri di Rimini sono state fermate altre tre persone. Uno di loro, del tutto estraneo alla prostituzione, (V.B.) è un cittadino albanese sorpreso in passato con due chili di cocaina (e condannato a quattro anni e due mesi).
Scappata di casa
L’inchiesta nasce nel gennaio 2017 quando una madre denuncia la scomparsa della figlia sedicenne, scappata di casa qualche giorno prima dalla finestra della sua camera. La donna teme possa essere finita in un brutto giro: “spiando” la giovanissima sulle chat delle messaggerie telefoniche, sui social e in particolare Instagram dice di aver notato dei contatti con un ragazzo più grande. «Le invia delle foto di buste trasparenti con dentro dell’erba».
Droga e prostituzione
La sedicenne torna a casa nel giro di un paio di settimane, ma nel frattempo parte un’indagine per droga, coordinata dal pm Davide Ercolani, che s’interseca con una “pista” seguita dai carabinieri di Bellaria. Ben presto, oltre a evidenziare episodi di compravendita di sostanze stupefacenti, gli approfondimenti finiscono per rivelare - nel periodo compreso tra maggio e luglio 2017 - anche la squallida realtà della prostituzione minorile.
Il 34enne di cui lei si era infatuata, infatti, oltre a iniziarla alla cocaina, secondo l’accusa le avrebbe anche “suggerito” la maniera per soddisfare il crescente fabbisogno di droga e soldi. Oltre a un giro fisso di clienti insospettabili per ceto sociale, professione e stato civile, la sedicenne era spinta ad andare a letto anche con alcuni dei fornitori di droga del “fidanzato”. In cambio di cocaina. Era lui stesso, secondo l’accusa, ad accompagnarla al “lavoro” su una Alfetta e, con la collaborazione dell’amico 46enne, a procurarle i contatti. Per una notte di sesso con un uomo facoltoso e di una certa età potevano incassare anche 1500 euro, ma se c’era da rimediare in fretta pochi spiccioli per una dose, la ragazzina veniva accompagnata su un viale riminese. Per gli uomini che l’avvicinavano l’età non era un problema.