Aggressione in strada a Rimini per rubare il Rolex, in manette due fratelli, uno ha 15 anni
I due trentenni erano arrivati a Rimini per l’addio al celibato di un amico comune, forlivese. «Abbiamo cenato tutti in gruppo al Bounty e poi siamo andati a recuperare le rispettive automobili per continuare la serata in discoteca - racconta il faentino - quando siamo stati aggrediti alle spalle: non ho mai vissuto niente di simile, non riuscivo a capire il perché di tanta violenza». Sono all’altezza dello stabilimento balneare 23 a Marina Centro, quando lui vede «volare un casco» che si abbatte sul volto dell’amico. In due gli sono addosso e si accaniscono contro di lui. «Erano invasati, ubriachi: non riuscivo a capire neppure che volevano rapinarci. Avevo il cellulare in mano, ma il terzo mi ha afferrato da dietro e buttato a terra». Il faentino, che ha il volto segnato, ha avuto dodici giorni di prognosi, l’imolese ventidue (salvo complicazioni). Picchiati a sangue fino a quando l’attenzione dei passanti li ha convinti a scappare. Nel frattempo, da un albergo, era partita la segnalazione alla polizia. La caccia degli agenti delle Volanti si è conclusa davanti all’Hotel Mercury: il terzetto si era nascosto dietro a un cassonetto. Uno si era disfatto della maglia sporca del sangue dei due trentenni. Tutto inutile. «Non sapete chi siamo noi - ha urlato il diciannovenne scagliandosi contro i poliziotti -: ve la faremo pagare: abbiamo amici nella camorra». Per lui è scattata anche l'accusa di resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Sia lui sia l’altro maggiorenne sono stati accompagnati nel carcere dei Casetti a Rimini, suo fratello minore è stato trasferito nel carcere minorile “Pratello” di Bologna.