Il tormentone del turismo: "L'aeroporto deve fare di più"
Con “l’aeroporto di una volta” c’erano senz’altro più voli per tutti. Il problema è che quelli dell’aeroporto di una volta sono quasi tutti finiti nell’inchiesta sul crac Aeradria (tra chi ha patteggiato, chi ha usufruito della prescrizione e chi è ancora in attesa dei vari gradi di giudizio) ed in molti casi con i beni sotto sequestro. Una gestione pubblica, che campava con fondi pubblici sulla cui corretta erogazione si sta ancora cercando di far chiarezza. Niente di gravissimo, per carità, “era per il bene della comunità” si diceva, ma era uno dei classici “carrozzoni pubblici” dell’economia italiana che gravavano sulle tasche dei cittadini.
Ora c’è un gestore privato, che rischia i propri soldi. E proprio per questo è proprio lui il primo “che vorrebbe far di più” e per questo continua a chiedere anche il sostegno della politica e dell’economia cittadina. Anche perchè si trova a contrastare una concorrenza nella maggioranza dei casi fortemente sovvenzionata da fondi pubblici.
Per concludere le chiacchiere da bar, quindi l’aeroporto può far di più, “Sì, ma anche Rimini deve far di più per l’aeroporto”. Un aeroporto che “fa di più” renderebbe sicuramente felici sia il gestore che la città: proviamo a lavorare insieme.