Smantellate dai carabinieri le bande dello spaccio sulle colline di Rimini

Rimini

RIMINI. I componenti delle bande, ognuna delle quali gestiva la propria piazza di spaccio, non esitavano a darsi una mano in caso di necessità. D'altronde si parlava di questioni d'affari. Come peraltro sempre per interesse un tossicodipendente faceva da accompagnatore di un pusher che faceva la spola tra Rimini e Cesenatico con i mezzi pubblici. Aspetti emersi nell'ambito dell'indagine dei carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Rimini che hanno dato esecuzione ad un provvedimento cautelare nei confronti di 12 persone ritenute responsabili di spaccio di sostanze stupefacenti continuato in concorso. In manette sono finiti sei tunisini di età comprese tra 29 e 39 anni, tutti già noti alle forze dell’ordine per i loro precedenti di polizia. Contestualmente un 40enne originario della provincia di Napoli è stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Restano da ricercare altri sei nordafricani mentre un altro tunisino coinvolto è deceduto nell’agosto 2017 in un incidente stradale a Cesena.

L’indagine, convenzionalmente denominata "Panoramic 2", trae spunto dall'ulteriore sviluppo di una pregressa attività investigativa finalizzata alla repressione di una fiorente attività di spaccio di eroina posta in essere sulla zona collinare di Rimini da due tunisini e da una donna bulgara, conclusasi con il sequestro di circa 600 grammi di eroina e l’emissione a loro carico di altrettante misure cautelari. In tale contesto era poi emerso che erano attivi nella zona altri gruppi di pusher. 

Due sostanzialmente i gruppi, composti ciascuno da 5 persone, che operavano sulle colline riminesi, uno in località Gaiofana ed un altro lungo la via Coriano, ritenute zone ove era più facile eludere i controlli da parte delle forze di polizia. A margine operava un ulteriore spacciatore tunisino il quale, seppur domiciliato in città, era solito "lavorare" a Cesenatico dove si recava con mezzi pubblici o tramite passaggi in auto da un tossicodipendente che, in cambio del favore, riceveva piccoli quantitativi di eroina destinata al suo uso personale. Lo straniero però è deceduto un anno fa in un incidente. 

Le indagini consentivano di accertare che i componenti dei gruppi in disamina, pur agendo in autonomia sul territorio, erano in buoni rapporti e si aiutavano tra loro in caso di necessità, anche sostituendosi nell’attività di spaccio per non perdere la clientela storica. Legami di amicizia e collaborazione emersi anche dai profili social dei pusher delle due bande che, pur facendo parte di organizzazioni distinte, comparivano in numerose fotografie che li ritraevano insieme.

Nel corso dell’attività di indagine sono state accertate diverse centinaia di cessioni di stupefacente, con l’esecuzione di 5 arresti in flagranza di reato ed il sequestro di circa 100 grammi di eroina e 3 grammi di cocaina.

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