Scappa in mare e rischia di annegare: turisti a Bellaria prendono le difese dell’ambulante

Rimini

BELLARIA IGEA MARINA. Venditore ambulante senegalese scappa in mare per evitare il controllo e rischia di morire annegato sotto gli occhi dei turisti che prendono le sue difese. Il tutto tra urla, offese, spintoni e un accenno di zuffa tra alcuni bagnanti che la pensavano diversamente. C’è chi ha gridato all’indirizzo delle divise, scese in spiaggia per sequestrare i borsoni con la merce contraffatta, frasi pesanti: «Siete dei fascisti, andate ad arrestare i ladri e lasciate in pace quel poveraccio!». Il dibattito da ombrellone ha preso una brutta piega e la situazione ha rischiato di degenerare.

Non poteva essere più movimentato il servizio anti-abusivismo svolto dall’Arma martedì scorso in collaborazione con la polizia municipale. La tensione è diventata insostenibile quando un venditori di occhiali senegalese di mezza età si è rifiutato di consegnare lo zainetto con la merce e ha piegato le dita di un vigile prima di correre verso l’acqua. L’africano, un uomo corpulento di 54 anni con parecchi acciacchi anche seri, preso dall’agitazione, si è allontanato troppo dalla riva fino a farsi cogliere da un malore: ha rischiato di annegare. A raggiungerlo e a riportarlo in salvo sul bagnasciuga sono stati gli stessi carabinieri. Poi, quando si è ripreso, lo hanno arrestato con l’accusa di resistenza, violenza, resistenza a pubblico ufficiale e denunciato per il reato di introduzione nello Stato di prodotti con marchi contraffatti (nello zaino custodiva 45 paia di occhiali di marche taroccate). Attorno, intanto, accadeva di tutto: c’è chi ha rischiato l’identificazione e una denuncia penale. Un paio di turisti sono venuti alle mani: «Stanno facendo solo il loro lavoro». Un clima da “derby” attorno all’opportunità del controllo contro il commercio abusivo, non certo sulle modalità: militari e agenti hanno agito con professionalità (c’è anche un video che lo testimonia). Complessivamente gli uomini del luogotenente Antonio Amato e i vigili hanno identificato 35 ambulanti stranieri e sequestrato un migliaio di oggetti di bigiotteria, 22 di elettronica, 52 di pelletteria, 110 paia di occhiali da sole e 150 capi di abbigliamento. L’africano, difeso dall’avvocato Andrea Muratori, è stato condannato ieri a un anno e due mesi di reclusione. Non ha avuto la sospensione della pena, ma è stato scarcerato senza alcun obbligo: in precedenza ha già ignorato un decreto di espulsione a suo carico.

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