Erano ospiti a Rimini due dei 12 migranti morti nell’incidente a Foggia
Bafode Camara, nato il primo gennaio 1996 in Guinea, era stato ospite nel centro di assistenza della Cooperativa Centofiori, di Casa don Gallo e del progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) di Rimini dal maggio 2017 al febbraio 2018. Aveva ottenuto la protezione umanitaria e risultava domiciliato a Riccione. Era partito per Foggia il 10 aprile. «Bafode - ricorda la vice-sindaco Gloria Lisi - era conosciuto da tanti, a Rimini, come un ragazzo solare, uno che nonostante le mille difficoltà affrontate era sempre disponibile ad attivarsi per aiutare chi aveva bisogno. Orfano, a Rimini si era trovato molto bene, aveva intrecciato relazioni, intessuto amicizie, lasciato ricordi profondi e ferite oggi difficile da lenire. Ha animato le strutture in cui è stato ospite con grande dinamismo e voglia di fare, la stessa che lo ha portato incontro alla morte».
Ebere Ujunwa, nigeriano di 21 anni era ospite della Centofiori a Santarcangelo, in via Vecchia Emilia fino allo scorso mese di aprile. Da dicembre 2016, in prima accoglienza, poi in una struttura di San Vito, fino a entrare nel progetto Sprar, la cosiddetta seconda accoglienza. «Era un ragazzo introverso - ricorda l’assessore Danilo Rinaldi - portava con sé il dolore della perdita del fratello, morto durante il viaggio verso l’Italia. Aveva partecipato con dedizione ai progetti e alle attività alle formative: dalla costruzione lo scorso Natale dell’ecoalbero posizionato in via Faini ad un corso di formazione come tuttofare in cucina». CasaMadiba preannuncia per domani in piazzale Fellini una manifestazione in memoria delle vittime “riminesi” e contro il caporalato.