Lettera arriva a 28 anni dopo ma i soldi all’interno sono scomparsi

Rimini

RIMINI. La lettera espresso era stata spedita da Roma il 13 novembre del 1990 ma nella casa di Rimini a cui era indirizzata, ci è arrivata solo venerdì scorso 20 luglio 2018.

Ci sono voluti ben 28 anni perché la missiva scritta da Gisella Brozzetti alla sorella Elisabetta arrivasse a destinazione. E, ironia della sorte, a trovarla nella buca delle poste è stata proprio Gisella, che in questi giorni si trova a Rimini, insieme alla sorella.

L’incredibile disavventura risale a tanti anni fa, quando ancora il web non esisteva, né tantomeno le transazioni on line. Quindi era necessario l’utilizzo della posta. Così Gisella scrive dalla capitale ad Elisabetta per un saluto ma, soprattutto, per restituirle i soldi che la sorella le aveva prestato. Per assicurarsi che il denaro arrivi a buon fine, affranca la busta con francobolli per 3.750 delle vecchie lire (tanto valeva la spedizione via espresso). Epoca in cui Rimini era ancora in provincia di Forlì.

La lettera però non è mai arrivata sino a Bellariva, fino all’altro giorno. «È una cosa incredibile – commenta Gisella Brozzetti –. Come è incredibile che io fossi a Rimini quando è arrivata, perché solitamente vivo a Roma. Elisabetta mi chiedeva: ma mi hai scritto una lettera? E io: che lettera? Poi ho visto il mittente, vicolo Santa Margherita: è stata la mia prima casa a Roma, ci abitavo 30 anni fa. E ho detto: non è possibile».

Allora le sorelle hanno guardato bene la busta: «Ci siamo accorte che era stata manomessa e richiusa con dello scotch. Ho estratto la lettera e l’ho letta: non ricordavo neppure che Elisabetta mi avesse prestato dei soldi. Nè lei mi aveva mai chiesto niente: per entrambe insomma la questione sembrava risolta».

Sulla cifra racchiusa all’interno, resta il dubbio: «Io lavoro da sempre nel campo dell’antiquariato, è probabile che avessi chiesto un prestito a mia sorella per andare a comprare della merce. Ma sono cose che ho dedotto rileggendo la lettera. Non saprei davvero dire che somma ci fosse, ma probabilmente si trattava di contanti più che di un assegno, altrimenti non l’avrebbero aperta». E il fratello Daniele aggiunge «c’è anche un po’ di rabbia per il furto subito».

Che giro abbia fatto la missiva prima di arrivare a Bellariva è un mistero: «La lettera è stata inviata il 13 novembre da Roma Fiumicino e il 16 novembre di 28 anni fa è regolarmente arrivata a Rimini. Poi è scomparsa e riapparsa a Bologna con un timbro dell’11 luglio 2018. È strano il giro che ha fatto, ed è strano che sia stata recapitata: è tutta una follia» conclude Gisella. Ironia della sorte, nel testo della lettera del ‘90, la donna romana chiedeva scusa alla sorella per il ritardo nella spedizione dei soldi.

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