Vitalizi ridotti, Gambini: «È giusto ma rischia di essere solo propaganda»

Rimini

RIMINI. «D’accordo sul taglio ai vitalizi, non farò alcun ricorso, ma temo che sia solo della propaganda a vuoto». A parlare è Sergio Gambini, senatore tra le file dei Democratici di sinistra dal 1996 al 2001, e deputato dal 2001 al 2006. Anche il suo nome è nell’elenco degli ex parlamentari ai quali è stata ricalcolata la “pensione” per la sua attività a Roma. Un provvedimento che giovedì alla Camera ha avuto una prima approvazione. Per il riminese il risultato dovrebbe tradursi in una riduzione del 39,03 per cento, pari a 1.844,23 euro, che porterebbero i suoi 4.725 euro lordi mensili a 2.880,81, sempre lordi.

La bocciatura dei giuristi

Gambini però sui numeri non si è informato e assicura che «non lo farò nemmeno più avanti, attendo l’esito di quello che decideranno ma credo che stiano percorrendo una strada che non porterà a risultati concreti». L’ex parlamentare chiarisce infatti di avere «sempre pensato che un taglio ai vitalizi fosse necessario, ma le modalità devono però ottenere un risultato e non soltanto servire a fare propaganda». Il timore di Gambini è che «la scelta compiuta finirà per non arrivare da nessuna parte, mi pare chiaramente anticostituzionale per le ragioni che molti giuristi hanno evidenziato, tra gli altri il presidente emerito della Corte costituzionale Sabino Cassese». Il problema emerso, infatti, sarebbe quello della impossibilità di toccare i diritti acquisiti, che andrebbe, sulla carta, a riverberarsi un domani anche sulle “normali” pensioni.

Nessuna battaglia legale

Numerosi ex parlamentari in tutta Italia hanno già deciso di passare per le vie legali per difendere il loro assegno mensile. L’ex Ds riminese assicura però di non essere intenzionato a fare ricorso, «mi hanno contatto per propormelo, però non ho accettato, perché a me piacerebbe che potesse essere davvero attuato un taglio». Il problema però è che «la strada maestra per raggiungere tale obiettivo è un’altra, ovvero quella del contributo di solidarietà che è già stato approvato dalla Corte costituzionale e quindi potrebbe essere attuato da subito». Tra l’altro Gambini aggiunge di essere «favorevole con la scelta di rifare i conti dei vitalizi con il calcolo contributivo, così come stanno facendo» e precisa che «ci sono molti parlamentari che hanno versato tanti contributi negli anni, certo è vero anche che ci sono dei casi che in passato sono andati fuori dal ragionevole e vanno ricondotti in una misura accettabile». L’auspicio dell’ex parlamentare è quindi che il governo non si fermi a una «manovra propagandistica da potere sbandierare a vuoto», ma cerchi di «raggiungere l’obiettivo del taglio tramite altre strade efficaci che non vadano a scontrarsi contro la Costituzione e gli eventuali ricorsi di chi non accetterà questa decurtazione».

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