Stop del questore alla movida notturna. Marano chiuso di notte per 15 giorni

Riccione

RIMINI. Il Marano chiude i battenti, ma solo di sera, per quindici notti, da questa sera fino al prossimo 29 luglio. Addio al ballo a cielo aperto. Il questore di Rimini Maurizio Improta è stato di parola e, sulla base dell’articolo 100 del Tulps (testo unico delle leggi di pubblica sicurezza), ha emesso un provvedimento che dispone la sospensione di ogni attività serale nell’area, modulata locale per locale. Si tratta di un intervento d’urgenza preventivo e precauzionale per la salvaguardia della sicurezza e dell’ordine pubblico. Ha carattere amministrativo e non sanzionatorio: nessuna colpa viene cioè addebitata ai gestori. Riguarda la zona compresa fra i bagni 131 e 137 e quattro pubblici esercizi (soltanto due dei quali provvisti della licenza musicale per esibizioni saltuarie di gruppi o ballo).

Gli agenti della divisione di polizia amministrativa hanno notificato ieri il provvedimento temuto e “annunciato” che ha il pregio di salvaguardare le attività diurne e quindi l’utenza di bar e stabilimenti balneari. Le motivazioni vanno dal sovraffollamento (che nella Notte rosa ha impedito sia interventi di repressione, sia interventi di soccorso) alla presenza di soggetti dediti a furti e rapine (fanno fede le relazioni dei carabinieri e le immagini delle telecamere); dalla tutela dei minorenni a quella del traffico nel caos.

Per il “Reset club e pub” e per l’ “Opera Chez Café del mar” la sospensione della licenza riguarda le attività serali: i due locali dovranno chiudere alle 20 e potranno riaprire alle 6 del mattino, così da garantire durante il giorno il servizio di bar-ristoro per i clienti che usufruiscono dei servizi della spiaggia. E la musica? «Limitata al sottofondo», ovviamente nelle ore consentite.

Il “Mojito Beach” e il “Samsara Beach” dovranno, invece, chiudere alle 23 e potranno riaprire alle 6, in modo da poter comunque garantire il servizio ristorante, sempre e soltanto «con musica di sottofondo».

Nelle prossime due settimane, inoltre, si tenderà a “ridisegnare” l’intero contesto del Marano per restituirlo al divertimento di cittadini e turisti in condizione di sicurezza. I gestori avranno la possibilità di fare la loro parte, coordinandosi tra loro, con il Comune e con le autorità. Sul piatto ci sono la capienza, la delimitazione e il controllo dell’area con un sistema di filtraggio esterno ai singoli locali e un sistema di vie di fuga, la trasformazione dei parcheggi a ridosso in aree di decompressione, l’illuminazione della spiaggia. Nessuno dice no al divertimento, ma non in «forme estreme e incontrollate».

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