Rapinatore fa irruzione in gioielleria: messo in fuga a colpi di pistola

Rimini

RIMINI. Questa volta è stato lui a spaventare il rapinatore. Quando ha sentito la commessa urlare, terrorizzata, si è materializzato dal retro della sua gioielleria e ha esploso in aria un colpo di pistola. Il malvivente ha girato i tacchi e si è dato alla fuga gambe in spalla. È il flash back della fallita rapina andata in scena ieri pomeriggio alla gioielleria di Ermenegildo Marchini in viale Vespucci.

Il fatto

Le cinque erano passate da una manciata di minuti quando il malvivente si è presentato. Un’operazione estremamente semplice. La porta della gioielleria, infatti, era spalancata, cosa abituale d’estate per Marchini. Lo sconosciuto, che era a volto scoperto, appena superata la soglia ha estratto dalle tasche una pistola che ha puntato all’indirizzo della commessa, in quel momento dietro al banco. Se abbia avuto il tempo di proferire la frase «questa è una rapina» al momento non è dato saperlo. Si sa, invece, che la donna alla vista dell’arma ha iniziato ad urlare con tutto il fiato che aveva in gola.

Il contrattacco

Se il rapinatore sia rimasto spiazzato dalla sua reazione lo racconteranno le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza della gioielleria. Di certo c’è che hanno messo subito sul piede di guerra Ermenegildo Marchini. Il gioielliere, al momento impegnato nel retrobottega, si è fatto vivo da dietro al bancone impugnando, a sua volta, una pistola regolarmente detenuta: è titolare di porto d’armi per difesa personale. E al rapinatore ha voluto dimostrare che la sua era vera, al contrario, probabilmente, di quella impugnata dal balordo. E lo ha fatto nel modo più convincente: esplodendo un colpo in aria. All’ogiva che si è conficcata nel soffitto, ha fatto immediatamente seguito la “ritirata” del malvivente. Che con la stessa velocità con cui era entrato, ha preso la porta e si è dato alla fuga, gambe in spalla, lungo i viali di Marina centro.

Caccia all’uomo

Il tempo di lanciare l’allarme e sul posto sono arrivati equipaggi dei carabinieri della stazione di Miramare, della Compagnia e del Nucleo investigativo del Reparto operativo che hanno eseguito tutti i rilievi scientifici. Oltre alle deposizioni di Marchini, della sua collaboratrice e di altri testimoni, i militari hanno già acquisito le riprese dell’impianto di videosorveglianza della gioielleria.

I precedenti

Non è la prima volta che Ermenegildo Marchini finisce nel mirino dei malviventi. In due occasioni è stato anche gravemente ferito. Il 20 ottobre del 2017 era stato preso a martellate in testa dal bandito mascherato Francesco Bordone. Il 5 gennaio del 2011 era stato invece pestato a sangue da tre albanesi che poi erano fuggiti con preziosi per 400 mila euro.

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