Fotografa il lato B dei giovani pugili e rischia le botte: denunciato 40enne

Rimini

RIMINI. Si è rallegrato alla vista degli agenti di una volante intervenuti sul posto e ha firmato il verbale della denuncia senza battere ciglio: l’alternativa era infatti quella di essere preso a sberle da quanti, a bordo ring (per lo più genitori e allenatori), lo avevano afferrato per il bavero chiedendogli spiegazioni dopo averlo osservato e visto all’opera.

Il sospetto è che l’uomo, un quarantenne di Ancona, si fosse dilettato nel fotografare il lato B di atleti giovanissimi e no intenti ad assistere ai combattimenti. Sabato scorso, infatti, durante una delle giornate della Coppa del mondo Best fighters di kick boxing, in programma al 105 stadium di Rimini, è stato sorpreso a fotografare con il proprio smartphone il fondoschiena di diversi spettatori. Nessuna immagine degli incontri e neppure dei volti o di altri dettagli anatomici dei pugili. Un vizietto, quello di fotografare di spalle soprattutto i ragazzini muscolosi, che rischiava di costargli caro, perché non è che genitori e allenatori l’abbiano presa con filosofia. «Non faccio niente di male» avrebbe detto a chi a brutto muso lo ha invitato a mostrargli gli scatti “rubati” con lo smartphone. Messo alle strette l’uomo, si è dapprima rifiutato di cancellare le immagini. Ha ammesso che aveva scattato delle fotografie ma per puro diletto e non per ritrarre ragazzini o tantomeno bambini in pose morbose. Qualche adulto ha però insistito nel pretendere di vedere le immagini ed è scoppiato un piccolo parapiglia. Richiamati dalle urla sono arrivati anche gli addetti alla sicurezza della manifestazione che hanno provveduto ad avvertire la polizia. Alla fine il fotografo se l’è cavata con qualche insulto e dei poderosi strattoni, oltre che con una denuncia per il reato provvisorio di “molestie” al quale potrebbero però aggiungersi altri capi d’imputazione diversi. Gli agenti infatti vaglieranno adesso il contenuto del telefonino sequestrato all’uomo e l’archivio custodito nella chiavetta che aveva con sé. Lui assicura che non troveranno niente di pornografico e che la sua passione è del tutto innocua. Agli agenti che volevano capire le regioni della sua presenza alla manifestazione riminese l’interessato ha fornito la più normale delle risposte: «Sono un appassionato di arti marziali».

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