Costa cara la “bravata” dopo la discoteca: rubano i bomboloni e vengono arrestati

Cattolica

CATTOLICA. Quattro bravi ragazzi in vena di bravate sono stati arrestati dai carabinieri della Tenenza di Cattolica per il furto di un vassoio di paste e bomboloni del valore di trenta euro. Usciti affamati dalla discoteca poco prima dell’alba hanno incrociato e deciso di seguire in bicicletta il fattorino addetto al rifornimento-pasticceria dei bar del lungomare. Una colazione indigesta perché questi ha notato la loro presenza e ha avvertito al telefono i militari di pattuglia. I carabinieri hanno così intercettato i giovanotti golosi che hanno cercato di disfarsi del “bottino” nascondendo il ricco e profumato cabernet sotto un’auto in sosta. La fame del mattino si è trasformata in un buco nello stomaco quando il magistrato di turno Marino Cerioni, consultato dai militari, ha disposto l’arresto. Ai ragazzi, tutti italiani di età compresa tra 18 e 20 anni, residenti tra Cattolica, San Giovanni in Marignano e Montefiore, è stato almeno risparmiata l’esperienza della cella: in attesa del processo per direttissima, previsto per questa mattina, hanno avuto la possibilità di tornarsene a casa, ai domiciliari. Sono incensurati (uno va ancora a scuola, gli altri lavorano come operai): difesi dall’avvocato Nicolò Durzi, rischiano una condanna per furto aggravato in concorso (fino a sei anni di reclusione).

Le telecamere piazzate lungo la zona li hanno ripresi sia mentre seguivano l’addetto alle consegne sia mentre scappavano con uno dei tre vassoi di paste e bomboloni che il fattorino aveva lasciato in uno stanzino accanto al caffè “Darsena” di Cattolica. «Non hanno fatto danni – racconta la titolare – perché la porta era aperta, visto che la consegna avviene prima del nostro arrivo. Il furto, però, è davvero poca cosa rispetto a quello che i veri ladri fanno anche qui a Marina, ma forse a venti anni sarebbe anche ora di smettere di fare delle stupidaggini». La madre di uno dei ragazzi ha già chiesto scusa a nome del figlio e altrettanto pare abbiano fatto i diretti interessati durante le ore trascorse in caserma per il disbrigo delle pratiche di rito. «I carabinieri mi hanno restituito i bomboloni, ma io li ho offerti in caserma perché potessero fare colazione: se la sono meritata. Li avrei regalati anche ai quei ragazzi se solo me li avessero chiesti...». In un Paese dove spesso spacciatori e ladri di ben altro spessore, anche colti in flagranza, se la cavano con una denuncia, fa un po’ specie che a pagare con l’arresto siano i predoni di bomboloni del sabato sera. «Abbiamo agito senza riflettere, era solo una goliardata», avrebbero cercato di spiegare ai carabinieri. Questa mattina sarà il giudice a valutare con serenità i fatti, ma la loro lezione l’hanno già avuta.

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