Mamma aggredita in hotel dal suo ex. Il bambino chiede aiuto e la salva

Rimini

RIMINI. «Aiuto, c’è un uomo che sta uccidendo mia mamma». La prontezza di un bambino di otto anni ha salvato una donna dalla violenta aggressione da parte dell’ex compagno che, ubriaco, la teneva sequestrata all’interno di una camera di un albergo del lungomare di Rimini. Il piccolo si è rivolto al portiere di notte che, spalleggiato da due clienti di 19 e 20 anni, ha ingaggiato con l’uomo una colluttazione. Solo l’intervento di una pattuglia dei carabinieri del Nucleo radiomobile di Rimini, in contatto con il magistrato di turno Luca Bertuzzi, ha però riportato la calma. Una volta raccolte le testimonianze l’aggressore, un ventottenne residente in Lombardia è finito in manette (ogni altro dettaglio viene omesso per evitare di rendere anche indirettamente riconoscibile la parte offesa e il minore coinvolto nella vicenda). Deve rispondere di atti persecutori, violenza privata, maltrattamenti familiari e lesioni (la donna, per il pestaggio subito, ha avuto otto giorni di prognosi, il bambino costretto ad assistere alle violenze ha subito un trauma psicologico). Particolare inquietante: il giovane, in passato, era già stato arrestato per episodi di stalking nei confronti di un’altra ragazza. È proprio questa la ragione, della quale lei era ignara fino a poco tempo fa, che ha convinto la nuova compagna – alle prese con atteggiamenti sempre più possessivi da parte di lui – a prendere le distanze prima e a lasciarlo poi. Una rottura definitiva. «Devi essere solo mia, se provi a ignorarmi succede un macello». Lei, però, per tenerselo buono, quando lui si è presentato a casa con i soldi della disoccupazione e l’intenzione di portarla al mare col bambino, ha acconsentito a malincuore a trascorrere con lui il fine settimana a Rimini. Lui l’ha costretta a prendere la macchina, priva di assicurazione, ma una volta a destinazione la situazione è degenerata. Di fronte al rifiuto a tornare insieme, si è dapprima ubriacato ed è poi piombato nella stanza di lei in piena notte pretendendo le chiavi della vettura: poi le ha sferrato un pugno in faccia, impedendole di uscire dalla stanza. «Tu non vai da nessuna parte, io ti sequestro qui dentro». Quando la donna ha cercato di aprire la porta lui l’ha afferrata di nuovo, ma il piccolo ha approfittato del varco ed è sgusciato via verso la hall, alla ricerca del portiere di notte. La madre, una volta in salvo, ha raccontato ai carabinieri di aver assecondato l’ex compagno, difeso dall’avvocato Robert Ranielli, per il terrore che potesse fare del male a lei o a suo figlio.

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