Tonno pescato illegalmente: multa da ottomila euro

Rimini

RIMINI. Sequestrati oltre 40 kg di tonno rosso non tracciato dalla Guardia Costiera di Rimini. Continuano senza sosta, i controlli della Guardia Costiera di Rimini sulla filiera della pesca, sotto il coordinamento del Capitano di Fregata Fabio Di Cecco, atti a verificare il rispetto delle norme riguardanti la tracciabilità, la conservazione e la commercializzazione dei prodotti ittici, al fine di tutelare la salute del consumatore e di garantire uno sfruttamento sostenibile delle risorse ittiche.
I militari della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera, nell'ambito delle quotidiane verifiche sulla "filiera ittica", hanno intercettato, in prossimità del Mercato Ittico di Rimini, un furgone isotermico a bordo del quale, veniva individuato un esemplare adulto di tonno rosso, di oltre 40 kg, catturato abusivamente e privo di ogni tipo di documentazione che ne attestasse la provenienza, in violazione sia delle norme sulla pesca che di quelle sulla tracciabilità dei prodotti ittici offerti ai consumatori finali.
Importanti le conseguenze per il trasgressore. L’accertamento ha infatti comportato l’elevazione di un verbale amministrativo di 8000 euro ed il sequestro dell’esemplare pescato illegalmente, successivamente distrutto in quanto non ritenuto idoneo al consumo alimentare da parte dei veterinari dell’Ausl, nonostante fosse in procinto di essere immesso nel mercato arrivando così, di lì a poco, sulle tavole dei consumatori. 

Le salate conseguenze in cui incorrono i trasgressori delle norme che disciplinano la pesca trovano ragione nell’importanza di tutelare e razionalizzare lo sfruttamento della risorsa ittica e garantire ai consumatori finali la salubrità dei prodotti alimentari che arrivano in tavola. Le sanzioni si raddoppiano, poi, quando le violazioni riguardano la filiera di tonno rosso e pesca spada. Il valore economico di tali specie, aumentato considerevolmente nel corso degli ultimi anni a seguito dell'innalzamento della domanda sul mercato, ha comportato un eccesso di catture della risorsa che è quindi in forte sofferenza.


Per questo motivo la cattura di tali prodotti ittici è consentita secondo un rigido sistema di controllo a favore di un numero ristretto di imbarcazioni in possesso di un apposito permesso ministeriale, oppure, in assenza di quest’ultimo, in una minima percentuale per ciascuna imbarcazione, ed in ogni caso secondo predeterminati contingenti nazionali, le cosiddette “quote”, stabilite annualmente dalla Comunità Europea per ciascun Stato membro, considerato il pregio e l’importanza della loro conservazione, per l’intero ecosistema marino.

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