«Giovani con poca voglia: per fare i bagnini meglio puntare sui pensionati»

Rimini

RIMINI. Cercasi giovani bagnini per lavorare in spiaggia, non se ne trovano. L’appello potrebbe suonare come una provocazione, soprattutto se arriva dalla riviera romagnola. Eppure Giorgio Mussoni, l’81enne presidente di Oasi Confartigianato e decano dei titolari degli stabilimenti balneari, è serio: «Non si trovano più gli stagionali, purtroppo i tempi sono cambiati e per lavorare in spiaggia, adesso, è meglio puntare sui pensionati».

E’ possibile che i ragazzi non vogliano fare più i bagnini?

«Eccome se è possibile. I giovani non vogliono più faticare e il motivo è molto semplice»

Qual è?

«Perché non ne hanno bisogno. Il fatto è che siamo davanti a delle generazioni che vanno avanti con la paghetta dei genitori, dei nonni, e di andare a lavorare non hanno la minima intenzione».

Non saranno mica tutti così.

«Tutti no, ma tanti sì e chi si presenta poi vuole magari il sabato e la domenica liberi perché deve uscire a divertirsi. Questo discorso che faccio, senza offendere nessuno, vale sia per i ragazzi che per le ragazze. E lo dico con grande dispiacere».

Di quale fascia di età stiamo parlando?

«A partire dai 18-19 anni. E spesso hanno genitori che non li mandano a lavorare perché hanno paura che si stanchino. Questo, me lo lasci dire, è abbastanza assurdo».

Si può sopperire prendendo ragazzi che hanno bisogno, che arrivano da fuori?

«Lì il problema è che questi giovani lavorano una settimana e poi vengono a chiederti i soldi: una volta avuti, spariscono dalla circolazione».

Scusi, quante ore lavora un bagnino?

«Un bagnino lavora a inizio mattina per aprire lo stabilimento e alla fine per chiuderlo. Siamo sulle tre ore e mezza, quattro ore. Poi bisogna aggiungere le ore durante la giornata, ma in quella fascia non c’è tanto da fare».

E quanto prende al mese?

«Questo non glielo so dire, non so quanto danno i vari stabilimenti. E’ troppo variabile per dare una cifra precisa».

Parliamo di mille euro?

«Sì, parliamo di mille euro abbondanti, per stare in un posto che è la spiaggia, dove però i giovani non voglio più lavorare».

Come fate a sopperire a questa mancanza, allora?

«Guardi, in molti si stanno orientando sulle persone più anziane, i pensionati, quelli attorno anche ai 65 anni: sono persone che hanno voglia sia di impegnarsi che di apprendere, spesso hanno bisogno e sono capaci. Con delle soluzioni in regola e ad hoc rappresentano una risorsa per la nostra spiaggia, che in alternativa rischia di ridurre i servizi ai clienti». Si.ma.

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