Emergenza furti al cimitero: non si salvano più nemmeno i vasi

Rimini

RIMINI. Quello che dovrebbe essere il luogo d’eccellenza di serenità, pace e riposo diventa sempre più spesso scenario di furti e bravate. Per qualcuno il cimitero di Rimini rappresenta non la sede di commemorazione dei defunti, ma una vera e propria miniera. Una miniera non d’oro, ma di rame. Quale modo più semplice per procurarsi il prezioso metallo se non quello di prelevarlo dalle lapidi e dai tombini in cui sono deposti i vasi di rame? Un fenomeno in deciso aumento, che ha visto raggiungere picchi inauditi proprio nei giorni scorsi. «Solo questa mattina tre nostri clienti sono venuti da noi in negozio a riferirci che i loro vasi di rame erano scomparsi dalle lapidi», racconta una commerciante visibilmente alterata, all’interno di uno dei chioschi di fiori antistanti l’ingresso del cimitero, riportando inoltre che «anche diversi clienti degli altri fioristi hanno denunciato lo stesso fatto». Episodi di furti di fiori, sia finti che freschi, si verificano purtroppo con regolarità da diverso tempo, ma pare che ultimamente la sottrazione di vasi e di oggetti di rame sia divenuta una prassi. Basta fare una passeggiata tra le vie del camposanto per rendersene conto. Guidati da una delle signore che tutti i giorni vende i fiori al cimitero di Rimini, abbiamo potuto constatare che i vasi di rame “superstiti” sono davvero pochi. «Ne rubano in continuazione – racconta ancora la fiorista – probabilmente lo fanno per poi fonderli e ricavarne altri oggetti. Qui la situazione sta diventando insostenibile».

Danni pesanti

Sempre più esasperati, i cittadini domandano soluzioni, soprattutto a fronte del danno economico, non esiguo, che subiscono a causa dei furti. «Questi vasi costano dagli 80 ai 100 euro abbondanti – afferma Anna Luzzi, una delle persone ad aver subito la sottrazione dei propri vasi metallici, che racconta: - solo la scorsa mattina, me ne hanno rubati due: uno nella tomba di mio padre e l’altro nella tomba di mio zio. Adesso li ho ordinati nuovi, ma questa vota di alluminio. Spero che non inizi ad andare di moda anche quello».

Possibile che non si possa fare nulla per fermare quest’ondata di furti che sta spogliando le lapidi di fiori e vasi? Sono le parole che si leggono sulle labbra dei fiorai e degli avventori del cimitero, impotenti di fronte alla marea di lumini, rose e vasi che quasi ogni giorno “scompaiono” dalle tombe su cui vengono depositati. «Questa mattina ho chiamato gli uffici cimiteriali per lamentarmi di quanto avvenuto e chiedere che vengano installate delle telecamere – racconta ancora la signora Luzzi – ma mi è stato detto che non è possibile, purtroppo, intervenire in maniera decisiva, in modo da arginare concretamente il fenomeno». I dipendenti comunali, stando alle parole della cittadina Anna Luzi, hanno promesso infatti di prestare maggiore attenzione a chi entra ed esce dalle mura del camposanto, riferendo, inoltre, di come loro stessi siano vittime di questa situazione: «Abbiamo dovuto addirittura sostituire le grondaie: prima le avevamo di rame e ci hanno rubato anche quelle».

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