Capodanno, occasione per fare affari

Rimini

RIMINI. Il Capodanno più lungo del mondo è una grande opportunità per Rimini: turistica, promozionale e di lavoro. Ancora di più con la diretta di Canale 5. Il sindaco Andrea Gnassi ne è talmente convinto da lanciare un appello agli operatori: non facciamo trovare la città chiusa.

Il fatto. Dal 2011 il Comune ha rinunciato alla costosissima diretta Rai da piazzale Fellini. Inaugurando il nuovo corso con il Capodanno più lungo del mondo. Oltre al concerto clou (prima Battiato poi Elio) una miriade di eventi distribuiti tra l’inizio di dicembre e l’Epifania e anche oltre. Quest’anno la star è Marco Mengoni: scelto e pubblicizzato. Fino a pochi giorni fa, quando Mediaset ha bussato a Palazzo Garampi proponendo la diretta su Canale 5. Due conti: il Capodanno più lungo del mondo costa circa 200mila euro, più altri 60mila per le modifiche tecniche legate alla tv (coperti da Camera di commercio, Provincia, Apt e Banca Popolare Emilia Romagna).

Lo show. Lo sanno tutti: la notte del 31 dicembre il concerto di Mengoni da piazzale Fellini viene trasmesso da Canale 5 (dalle 21 a mezzanotte e trenta). Per ragioni televisive il cantante non sarà solo: Serena Autieri presenta, Alvin fa la sua parte e Mario Biondi completa il cast.

Il caso. Le telecamere che tornano a inquadrare Rimini, pongono un quesito: è la tv che manca a Rimini o è Rimini che manca alla tv? Gnassi non ha dubbi: buona la seconda. «Il format della Rai al Comune costava 700mila euro, altri tempi ed era giusto fare così. Oggi Rimini va in tv, ma per un contenuto scelto da noi. E’ una vittoria nostra. Dura per sempre? Non lo so. Noi facciamo il Capodanno più lungo del mondo, Canale 5 lo manda in diretta, fra un anno non so cosa può accadere».

L’audience. Non è neppure più una notizia, da settimane le richieste per passare il Capodanno a Rimini fioccano. Un mese fa l’Aia aveva stimato un 10 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E ora? Il presidente degli Albergatori, Patrizia Rinaldis, conferma il trend. «Alcuni alberghi hanno il tutto esaurito, non c’è posto. Il dato positivo poi è che le persone restano tre giorni, tre giorni e mezzo. Continuano ad arrivare richieste».

Al lavoro. Siccome conosce i riminesi, questa volta Gnassi lo dice prima: il Capodanno è un’opportunità da cogliere. Anzi, sarebbe già tardi. «Chi apre l’attività l’ultimo giorno, per noi quello ha già fatto meno cento per cento. Questa operazione è un valore per il brand Rimini. Mi augurerei che chi arriva possa trovare un the caldo, un panino. Se stai chiuso mentre i centri commerciali con cui polemizzi sono aperti, c’è poco da fare. Chi sta chiuso 90 giorni all’anno, deve capire che quei 90 giorni sono il budget di un’impresa. Oggi il mondo è così. Ognuno deve dare il suo contribuito. Noi facciamo patti con il privato che ci crede, non con chi sta chiuso».

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