Teneva la moglie chiusa in casa e le impediva di imparare l'italiano

Rimini

RIMINI. Costringeva la moglie a restare chiusa in casa. Le impediva di imparare la lingua italiana. Le impediva di lavorare. Non le dava i soldi per le proprie esigenze e quelle dei figli minori. E per tenerla controllata aveva piazzato quattro telecamere al perimetro della casa e le aveva portato via i documenti di riconoscimento e il permesso di soggiorno. Grazie a una mail scritta in arabo dal Marocco dal padre della vittima, una 35enne marocchina, i carabinieri sono riuscito a scoprire il regime di violenza a cui era sottoposta. Questa mattina i militari hanno eseguito una ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla residenza ed ai luoghi abitualmente frequentati dalla persona offesa, emessa dal Gip del Tribunale di Rimini su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un uomo di 51 anni di origini marocchine, da anni stabilmente residente in Italia, responsabile del reato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie. Il marito non potrà più avvicinarsi alla residenza e ai luoghi frequentati dalla moglie, con obbligo di rimanere a debita distanza, comunque non inferiore a 1 km, con divieto inoltre di comunicare con qualsiasi mezzo con la vittima ed i suoi familiari.

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