Tassa rifiuti, via libera agli aumenti e più incentivi

RIMINI. Approvate giovedì scorso in consiglio alcune modifiche sia al regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti (che aumenta del 2,9%) sia alle tariffe per l’anno 2018. Approvato anche, con sole 4 astensioni, l’emendamento proposto dal Sindaco che modifica l’articolo 5 del Regolamento specificando i luoghi di culto non soggetti al tributo. «Si tratta – è ora specificato nel regolamento – degli edifici in cui viene esercitato, in via esclusiva e pubblica, il culto della religione cattolica e delle altre religioni per le quali esistano intese con lo Stato italiano o, in mancanza, precedenti riconoscimenti pubblici o l’esistenza di uno statuto che ne esprima i caratteri conformi ai principi fondamentali dell’ordinamento giuridico italiano. Parimenti non sono soggette al tributo le aule adibite esclusivamente ad attività di catechismo».
La modifiche al Regolamento per l’applicazione della tassa sui rifiuti (Tari) sono state approvate con 18 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astensioni. Mentre l’approvazione delle tariffe per l’anno 2018 hanno registrato 16 sì e 10 no.
«Le modifiche al regolamento della Tari – ha spiegato l’assessore al Bilancio Gian Luca Brasini nella sua presentazione – introducono nuovi incentivi e agevolazioni per le utenze non domestiche. Viene riconosciuto un incentivo alle utenze non domestiche che oltre a conferire correttamente in raccolta differenziata, si adoperano a rendere sempre più pulito, ordinato e decoroso il contesto cittadino attraverso l’utilizzo di schermature che mitighino l’impatto visivo dei contenitori dei rifiuti, particolarmente importante nelle zone più frequentate dai cittadini e dai turisti». È prevista una riduzione tariffaria del 15% (contro il 6% dello scorso anno) agli stabilimenti balneari che accorpandosi sviluppino una consistente superficie (superiore ai 25mila mq) e che schermino i rifiuti».
Viene inoltre estesa la possibilità di ottenere la riduzione tariffaria del 25% alle imprese “stagionali” che svolgono la propria attività solo per un periodo limitato, fino a 140 giorni (in precedenza 120 giorni).
Da quest’anno, per agevolare i contribuenti, viene spostato il termine per il pagamento della prima rata (o della rata unica) della Tari dal 15 maggio al 31 maggio.
Via libera anche alle tariffe del 2018: garantita l’eliminazione di sperequazioni tra le diverse categorie, mantenendo tutte le esenzioni, le agevolazioni e le detrazioni già introdotte. Il piano finanziario 2018 approvato da Atersir prevede un costo per la Tari di poco più di 37 milioni di euro. Tra le voci di costo che compongono il Pef – ha spiegato l’assessore Brasini - riveste una particolare importanza l’accantonamento al fondo svalutazione crediti, accantonamento obbligatorio per legge, e che per quest’anno ammonta a 2.980.000 di euro. Questo determinerà un aumento tariffario pari al 2,9%, più basso del preventivato; il contenimento dell’aumento, che si attesta all’1,18% nel triennio 2016-2018, è stato possibile grazie alla potente azione di contrasto all’elusione ed evasione del tributo.
«Un’azione fondamentale – sottolinea l’assessore Brasini – senza la quale l’aumento della tariffa sarebbe stata superiore al 10%». L’attività di recupero dei tributi non versati ha consentito il recupero di oltre 6 milioni di euro. Sullo sfondo resta però un tema «quello dell’autonomia fiscale dei territori» afferma l’assessore.
Nel 2017, è stato di 220mila euro il totale di agevolazioni destinate alle utenze domestiche, in particolare per i contribuenti in situazioni di disagio sociale. Ammontano invece a oltre 2 milioni di euro le agevolazioni rivolte alle utenze non domestiche, che comprendono la stragrande maggioranza degli operatori presenti sul territorio (esercenti pubblici, piccoli artigiani, imprenditori).