Vaccini, ora scattano i controlli: 4.500 studenti ancora non in regola

Rimini

RIMINI. I genitori che non hanno ancora presentato le documentazioni sulle vaccinazioni dei bambini tra zero e sei anni, a Rimini, hanno avuto un giorno in più (ieri) per mettersi in regola. Il Comune ha infatti concesso la piccola proroga per presentare le certificazioni che attestano l’avvenuta vaccinazione per i vaccini obbligatori o per fissare un appuntamento all’Ausl. Questo perché, fa sapere l’amministrazione, il termine fissato per legge, il 10 marzo, cadeva di sabato, giorno di chiusura delle scuole comunali. Da oggi però partono le verifiche, e per chi non dovesse essere in regola né con l’avvenuta vaccinazione, né con la prenotazione della stessa, sarà avviato l’iter previsto dalla normativa regionale e nazionale.

«Il nostro intento – spiega l’assessore ai servizi educativi, Mattia Morolli – è quello di muoverci nel rispetto delle leggi regionali e nazionali. La stragrande maggioranza delle famiglie ha dato risposta al dettato della nuova legge vaccinando (e infatti in poco più di sei mesi la soglia delle vaccinazioni in provincia di Rimini si è elevata di quasi 10 punti percentuali, superando il 93 per cento), o prenotando le visite, per i loro figli. L’intento non è certo quello di danneggiare nessuno, ma il nostro dovere è quello di applicare le leggi, anche nel rispetto di chi, la maggioranza, ha meritoriamente compiuto un percorso di messa in regola, indicato dalle leggi. Nei prossimi giorni, previa verifica, partiranno i contatti con le famiglie non in regola per verificare caso per caso e stabilire l’avvio o meno del processo sanzionatorio».

Al 31 dicembre erano circa 4.500 i bambini non perfettamente in regola con le vaccinazioni e i cui genitori avevano ricevuto dall’Ausl la convocazione per un appuntamento. Va da sé che nel frattempo c’è stato chi si è messo in regola.

Le nuove regole

Nessuno sarà lasciato fuori dalla scuola in Emilia Romagna perché non in regola con le vaccinazioni. «Tutti i minori fino a 16 anni che risultavano non in regola con il calendario vaccinale sono già in carico alle Ausl e hanno ricevuto la lettera con l’appuntamento fissato», ha spiegato la Regione alla fine della scorsa settimana.

La scadenza del 10 marzo riguarda solo coloro che a inizio anno scolastico avevano presentato un’autocertificazione. Soltanto questi genitori, quindi, dovranno esibire a scuola il certificato vaccinale o la lettera con l’appuntamento rilasciati dall’Ausl. In Emilia Romagna si tratta però di casi «molto limitati», grazie allo scambio di elenchi tra scuole e Ausl «che ha permesso alla stragrande maggioranza dei genitori di non consegnare alcun documento, o al massimo la lettera dell’appuntamento».

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