Braccio di ferro con l'Aeroclub, il Tar dà ragione ad Airiminum

Rimini

Affitto da pagare. Il Tar dà ragione ad AiRiminum nel ricorso presentato dall’Aeroclub.

Tutto ha inizio nel 2016 quando il presidente Fabio Falsetti si rivolge al Tribunale amministrativo (contro Enac e AiRiminum) in relazione alle condizioni di accesso all’aeroporto e l’utilizzo dei parcheggi da parte dei soci; e alla legittimità da parte di Enac di trasferire la concessione con Aeroclub ad AiRiminum, adducendo come motivazione che l’Aeroclub avrebbe fatto parte di un’area di San Marino.

Il Tar ha respinto il ricorso ritenendolo infondato. Dagli atti risulta che il 23 settembre 2015, «AiRiminum è divenuta il gestore totale delle aree aperte al pubblico dell’aeroporto». Tra le «suddette aree vi sono anche quelle occupate da AeroClub, precedente concessionario di alcune aree del sedime aeroportuale, nei cui confronti Enac ha avviato, il 30 dicembre 2014, procedimento di estromissione che, però, è stato successivamente sospeso». Il Tar conclude, inoltre: «Il Collegio rileva l’estraneità della Repubblica di San Marino rispetto ai rapporti intercorrenti tra Enac e i gestori delle aree in questione».

Dalla disamina degli atti - recita una nota di AiRiminum - discende di conseguenza che i rapporti sub concessori ancora in essere (come quello con Aeroclub) rientrano nelle esclusive attribuzioni di Enac e vanno gestiti da AiRiminum. «La permanenza attuale di Aeroclub in tali aree – continua la nota – deriva dal non ancora compiuto procedimento di delocalizzazione degli operatori e dall’attuale mancato utilizzo delle stesse da parte della Repubblica di San Marino ed essa, quindi, risulta consentita a titolo di mera tolleranza e comunque in assenza di alcun rapporto di sub concessione».

È sempre di questi giorni, inoltre, la sentenza del Tribunale di Rimini a favore di AiRiminum nel giudizio contro Air Vallée del 2016, che nel «momento di interruzione dei voli non aveva onorato i suoi impegni nei confronti del gestore».

«Queste due sentenze ricollocano la verità al centro della notizia - dichiara Leonardo Corbucci, amministratore delegato di AiRiminum –. Qualcuno in passato aveva costruito artificiosamente castelli di sabbia per gettare fango e discredito su AiRiminum per esclusivo interesse personale e di bottega. Finalmente si chiariscono definitivamente alcune questioni rimaste in sospeso e soprattutto ci mettono in condizione di poter tutelare al meglio gli interessi di AiRiminum».

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