Il Paradiso torna all'asta per la quarta volta a prezzo di saldo
Solo il marchio, inizialmente, era stato stimato in 150mila euro. Va tenuto conto, ed è questo il problema che frena gli imprenditori, che chiunque si aggiudicherà il Paradiso dovrà mettere le mani (con tanto di investimenti) a una situazione di degrado e abbandono che va avanti da anni. Difficilmente, e forse è meglio così per evitare paragoni con i fasti del passato, tornerà a essere una discoteca, ma è ammessa la possibilità di un cambio di destinazione d’uso. Non “residenziale”, però, così da scongiurare il rischio paventato in epoca ormai lontana dallo storico patron Gianni Fabbri che temeva l’interesse di palazzinari e speculatori edilizi. L’immobile potrà invece legittimamente diventare in futuro un locale pubblico, un albergo, una struttura dedicata allo sport o al benessere, ad attività socio-ricreative, oppure un centro congressuale. L’investimento iniziale è evidentemente basso, ma poi è necessario avere risorse economiche per ripristinare la struttura e idee per metterle a frutto. Le eventuali offerte dovranno essere depositate e consegnate alla vendita in busta chiusa entro il giorno precedente all’asta.