La violenta con l'amico e minaccia di diffondere video e foto hard

Rimini

RIMINI. Il ragazzo con cui aveva intrecciato una relazione diventata molto burrascosa quando lui ha iniziato a chiederle foto senza veli l’avrebbe costretta ad avere un rapporto a tre con un suo amico. Ma non sono. Lo stesso ex fidanzato, all’incontro chiarificatore organizzato dopo il rapporto violento a tre che sarebbe stata consumata in auto, l’avrebbe costretta ad avere un ennesimo rapporto sessuale altrimenti avrebbe diffuso su internet alcuni video dei loro incontri amorosi che aveva ripreso di nascosto. I due presunti stupratori sono comparsi ieri mattina in tribunale a Rimini nel processo che li vede imputati con l’accusa di violenza sessuale. L’ex fidanzato deve anche rispondere di interferenza illecita nella vita privata della giovane. I due imputati, entrambi albanesi, regolari in Italia e con la fedina penale immacolata (almeno fino alla celebrazione di questo processo), sono difesi dall’avvocato Giovanna Ollà. Legale che dovrà confrontarsi solo con il pubblico ministero. La presunta vittima che dovrebbe presentarsi in aula il prossimo 14 giugno per deporre, infatti, non si è costituita parte civile e quindi al dibattimento non assiste alcun avvocato in sua rappresentanza.

Conosciuta sui social

Gli episodi al centro del processo si sarebbero consumati tra il febbraio e il marzo del 2014. I due “fidanzati” (lui all’epoca aveva 25 anni, le 20) si erano incontrati dopo aver chattato per un breve periodo su uno dei tanti social per incontri più o meno sentimentali. La simpatia virtuale era diventata passione dopo il primo appuntamento. Tutto è filato bene fino a quando il ragazzo, stando alla denuncia, avrebbe iniziato ad avanzare pretese che con il sentimentale avevano poco a che fare: voleva girare video e scattare foto con lei senza veli.

La prima violenza sessuale

Il secco rifiuto della giovane aveva così incrinato la loro breve storia che il “fidanzato” cercò di ricucire con una uscita cui avrebbe partecipato anche il suo amico e ora co-imputato. Il terzetto, giunto in un parcheggio appartato, si era sciolto. L’ospite era sceso dall’auto per lasciare un po’ di intimità alla coppia, era quindi ritornato e, stando sempre alla denunciante, il fidanzato le aveva imposto con la forza di consumare un rapporto sessuale anche con lui. Nonostante la gravità dell’episodio, la ragazza non presentò alcuna denuncia contro i due albanesi. Anzi, qualche giorno dopo, acconsentì di rivedere “l’ex” per l’ennesimo incontro chiarificatore. Che questa volta, ha scritto nella denuncia la giovane, fu forzato dalla minaccia del 25enne di rendere di dominio pubblico, diffondendoli in Internet, alcuni loro incontri amorosi che aveva registrato di nascosto.

Ultima annotazione. Nonostante la gravità delle accuse mosse, i due giovani sono arrivati al processo senza passare per le forche caudine del carcere.

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