Rimini dedica una strada a don Oreste

Rimini

RIMINI. La nuova via riminese che sta sorgendo negli spazi tra via della Fiera e il parco si chiamerà via don Oreste Benzi. Lo ha deciso questa mattina la I commissione consiliare del Comune con un voto unanime, per rendere omaggio, a dieci anni dalla scomparsa, a uno dei personaggi più illustri e amati della storia recente cittadina e italiana, insignito del Sigismondo d'Oro nel 2004, la più prestigiosa onorificenza della comunità riminese ai propri cittadini che hanno onorato la città di Rimini con la propria attività. "E' proprio nel cinquantesimo anno di vita dell'associazione Papa Giovanni XXIII - commenta l'assessore alla Toponomastica Anna Montini, che ha portato la proposta all'esame della commissione - che abbiamo scelto di onorare una figura che per tutta la sua vita si è spesa a favore dei più deboli ed emarginati, affinché il ricordo della sua opera rimanga ben impresso nella città a poco più di dieci anni dalla sua scomparsa di cui abbiamo celebrato la ricorrenza lo scorso 2 novembre. Don Oreste e Rimini sono inscindibili". Prosegue poi l'assessore: "E' vero che l'esempio di don Oreste è universale, mondiale, indiscusso e indiscutibile a livello planetario ma è altrettanto vero che nessuno come lui ha saputo rappresentare e rappresenta un ideale anche per tutti noi che qui abitiamo, tra Torre Pedrera e Miramare, tra la linea del mare e la collina di Covignano".

Di Don Oreste "voglio sottolineare ancora una volta il concetto di gratuità, dello spendersi senza per forza avere un tornaconto ma avendone comunque un ricavo perché chi migliora i luoghi del nostro passaggio migliora anche la propria esistenza". Il vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi, dice di don Benzi: "In lui il cittadino e il prete non si sono mai né contrastati né sovrapposti, secondo il motto di un suo maestro: 'distinguere per unire'. Dedicare una via, uno spazio urbano, un luogo frequentato da famiglie, bambini, donne e uomini, significa proprio andare verso questa direzione di esempio e memoria nel quotidiano".

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