Agente penitenziario aggredisce ispettore
E’ lì, al primo piano della caserma dell’istituto, che sarebbe avvenuto il fatto, in cui al culmine di uno scontro con una escalation di urla e attacchi rimasti fino a quel momento solo verbali, uno dei due litiganti sarebbe passato ai fatti sferrando all’altro un violento calcio all’altezza del coccige.
Il colpo avrebbe provocato degli effetti non da poco: l’ispettore, una volta andato in infermeria, è stato sottoposto alle cure dei medici che avrebbero riscontrato una frattura e avrebbero giudicato le ulteriori lesioni e ferite guaribili in 30 giorni.
Un episodio, questo avvenuto nei giorni scorsi, da cui dovrebbe scaturire non solo una denuncia penale per lesioni ma anche un procedimento amministrativo a carico del presunto aggressore.
Ma non è finita qui. Anche perché a denunciare l’accaduto è stato il sindacato del Sappe, che già di diverso tempo denuncia una situazione all’interno del carcere di Rimini. «Questa volta per fortuna - chiariscono Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto, e Francesco Campobasso, segretario regionale - l’episodio non si è concluso in tragedia, ma dobbiamo sottolineare come certi fatti sembrano annunciati da mesi e anni di tensioni e conflitti non risolti da un’Amministrazione completamente assente e priva di iniziativa a tutela del personale di polizia penitenziaria». L’accusa del sindacato non si arresta qui: «L’Istituto di Rimini è ormai da tempo senza un direttore a tempo pieno, così come Bologna, Ferrara e Forlì. Il personale è lasciato da solo ad affrontare problemi sempre più difficili, che possono anche sfociare in situazioni conflittuali che richiederebbero interventi adeguati da parte dei vertici».