Cartello sul nazismo, il Comune: chiederemo i danni

Rimini

RIMINI. Il Comune di Rimini valuta l'ipotesi di agire in sede civile contro Alessandro Bertuccioli, il titolare dell'autofficina di via Popilia all'ingresso del quale ha affisso un cartello che inneggia al nazismo. Sul portone principale si legge infatti "Arbait macht frei", "il lavoro rende liberi", ovvero il motto che leggevano i deportati entrando nei lager, da Dachau ad Auschwitz. Il titolare, interpellato dal Corriere Romagna, ha detto di essere "nato nel 1979" e di ignorare i fatti dell'orrore nazista.

L'intervento del Comune

L'amministrazione comunale di Rimini ha emesso oggi un lungo comunicato in cui condanna quel cartello. "Non c’è legge, al momento e purtroppo, che obblighi il signor Bertuccioli a togliere quel vergognoso cartello. Avventurarsi su questa strada significherebbe inoltrarsi in un ginepraio di buchi, assenze, interpretazioni, ritardi e quant’altro. In Germania l’esposizione di un cartello simile sarebbe punita con il carcere, essendoci una legge specifica e inequivocabile. Ciò oltretutto fa crescere il rammarico per quella proposta di legge (la ‘legge Fiano’) che si è arenata in Senato e che punisce chiunque faccia propaganda di immagini o contenuti fascisti o nazisti. Questo però non impedirà all’Amministrazione Comunale di valutare possibili azioni in sede civile, a fronte del danno d’immagine che quel cartello arreca ad una città che, va ribadito con vigore, è città medaglia d'oro per la Resistenza".

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