Primario in attesa per una visita prende a schiaffi una infermiera

Rimini

RIMINI. La frase, di quelle storiche “lei non sa chi sono io”, l’ha urlata poco prima di far partire il manrovescio che ha raggiunto al volto l’infermiera, la cui unica colpa era stata quella di aver cercato di calmarlo perché agitandosi non avrebbe risolto nulla. Questa, in estrema sintesi, la storia che ha costretto una dipendente 40enne dell’Azienda Usl a rivolgersi all’avvocato Gianluca Brugioni, con cui ha presentato denuncia contro un “famoso” medico qualificatosi come primario che con uno schiaffo in volto le ha provocato lesioni giudicate guaribili in una decina di dieci giorni.

L’antefatto

L’aggressione, cui hanno assistito molti altri pazienti in attesa che potranno testimoniare a favore della vittima, è avvenuta nella sala d’attesa del pronto soccorso dell’ospedale Infermi. Il picchiatore, presunto-primario, un paziente come tanti altri alle prese con i frequenti disagi legati all’attesa, di punto in bianco ha incominciato a dare in escandescenze. Nel mirino c’è finito un “suo” collega che, secondo lui, inspiegabilmente non si trovava al suo posto in ambulatorio. Se il ritardo nel ricevere le cure sia stato causato da un rallentamento dovuto a una visita più impegnativa dell’altra, o perché il medico destinato ad esaminarlo fosse in ritardo, come sostenuto dall’aggressore, poco importa. Quel che si sa, stando alla denuncia presentata dalla 40enne, è che il “primario” dopo alcuni minuti di attesa “supplementare” ha iniziato a manifestare segni di insofferenza.

Le rimostranze

L’uomo ha così iniziato a chiedere, con modi sempre più insistenti, spiegazioni sul perché del ritardo. Richieste cui l’infermiera - ha verbalizzato nella denuncia - dice di aver risposto subito e in maniera esaustiva. O almeno così le era parso. Dopo una breve pausa e lo scandire della “minaccia” «lei non sa chi sono io, sono un medico molto conosciuto», l’aggressore ha ripreso a protestare il proprio dissenso con sempre maggiore aggressività e quando si è trovato nuovamente l’infermiera davanti, senza darle il tempo di potersi scansare, l’ha colpita con un manrovescio. Facile intuire il trambusto che si è scatenato. Soccorsa da colleghi e altri pazienti in fila, è stata rincuorata e quindi fatta entrare a sua volta in ambulatorio del pronto soccorso da cui è uscita con un referto di dieci giorni.

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