Incendio alla Eco-Pfu, esposto alla Procura di 75 abitanti

Rimini

VALCONCA. Dopo l’incendio alla Eco-Pfu che ad inizio anno provocò la densa nube sui cieli della Valconca, ora 75 abitanti presentano un esposto alla procura e chiedono di essere tutelati per la loro salute. Ma il sindaco di Sassofeltrio rileva che «le ultime analisi sulle urine non hanno registrato contaminazioni». Da ormai più di un mese nell’ex stabilimento industriale della Eco-Pfu di Sassofeltrio sono state spente le fiamme che per diversi giorni avevano costretto i vigili del fuoco a lavorare senza pause, per rimuovere quei materiali ferrosi derivati dagli pneumatici presenti nel capannone. In quel periodo di inizio anno una decina di residenti si era recata all’ospedale accusando mal di gola, senso di ebbrezza, bocca secca.

Erano poi stati dimessi con tre giorni di prognosi per «l’inalazione di fumi tossici», come riportato nel referto medico. Ora 75 abitanti della zona, che nei giorni scorsi si sono incontrati con gli avvocati, hanno deciso di presentare un esposto-denuncia alla procura della Repubblica di Urbino, con il quale chiedono alla magistratura di disporre accertamenti su quanto accaduto, procedendo penalmente qualora dalle indagini emergessero eventuali responsabilità. E riservandosi la possibilità di costituirsi parte civile.

Nell’esposto i cittadini ricordano anche le fasi principali della vicenda legata alla Eco-Pfu, segnalando i roghi precedenti, tre avvenuti nel 2007, il fallimento dell’azienda nel 2010. E, nell’estate del 2013, la bonifica delle 2 mila tonnellate di pneumatici. Tutto questo, fino all’incendio dello scorso gennaio: impressa nella memoria dei cittadini c’è ancora quella densa nube rimasta sui cieli di Sassofeltrio e della Valconca per diversi giorni, con il timore che l’aria fosse stata contaminata con sostanze inquinanti sprigionate dai materiali ferrosi che sono andati a fuoco. I residenti nell’esposto hanno chiesto di essere tutelati sotto il profilo sanitario ed ambientale.

Ma per il sindaco di Sassofeltrio Francesco Formoso non ci sarebbero rischi: «In questi giorni ho ricevuto i risultati delle analisi sulle urine prelevate a vigili del fuoco, insegnanti e chiunque altro sia stato a contatto con la zona dell’incendio. Ebbene, hanno avuto tutte esito negativo».

Nessuna presenza di inquinanti nemmeno dai rilievi effettuati sul torrente Conca, mentre si attendono anche i risultati delle analisi Arpam sui campioni di terreno. «Non capisco il motivo di questo esposto – conclude Formoso –. Nessuno mi ha coinvolto prima di prendere certe iniziative». (t.d.)

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