Quasi una tonnellata di prodotti ittici sequestrati

Rimini

RIMINI. Diciotto sequestri amministrativi ai quali sono seguite sanzioni amministrative per sessantamila euro, un terzo relative solo ai controlli effettuati a Rimini. Qui un grossista conservava quattro quintali di pesce scaduto, con l'intenzione di venderlo sotto le feste, e dell'altro prodotto fresco, ma di provenienza non tracciata. Sono alcuni dati del bilancio dell'operazione sulla filiera della pesca disposta dal comando generale delle capitanerie di porto – guardia costiera che ha coinvolto nelle ultime due settimane tutti gli uffici della direzione marittima dell’Emilia Romagna, coordinati dal centro controllo area pesca di Ravenna. Il comparto, purtroppo, nel periodo più delicato dell'anno si conferma senza scrupoli e costringe agli straordinari quanti hanno a cuore la salute e il gusto per la buona tavola dei consumatori. I 260 controlli hanno interessato pescherecci, punti di approdo, mercati ittici sia all’ingrosso sia al dettaglio, pescherie, ristoranti. Complessivamente il totale del prodotto ittico sequestrato supera la tonnellata. Il pesce scaduto è stato distrutto, in altri selezionati casi - riguardo a mancata etichettatura e tracciabilità parziale - ma freschezza non in discussione, è invece finito ad alimentare le mense dei poveri.

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