Svolta alla Caritas; don Gradara lascia. Nominato un laico

Rimini

RIMINI. «È giunto il momento di lasciare». Con queste parole don Renzo Gradara ha detto addio alla guida della Caritas di via Madonna della Scala. Lo fa dopo 16 anni in cui ha assunto il ruolo di direttore e il suo posto sarà preso per la prima volta non da un prete ma da un laico: si tratta di Mario Galasso, ex assessore provinciale alla Protezione civile e all’Ambiante. Mentre Cesare Giorgetti è stato nominato direttore del servizio Migrantes.

Responsabilità laici

L’annuncio è stato dato ieri attorno alle 18, presso i locali della Casa della Giovane, in centro storico, nel corso di un incontro dei dipendenti e dei volontari della stessa Caritas in occasione del Natale. Don Renzo, che ha compiuto 70 anni, racconta che la scelta non è stata semplice ma «dal 2012, in parallelo, il vescovo mi ha anche attribuito la responsabilità della parrocchia della Risurrezione, alla Grotta Rossa, servizio che ho accolto con generosa disponibilità anche se ha aggravato non poco il carico pastorale». Facile intuire come la stanchezza si sia fatta sentire per il prete pronto a mettere la faccia in ogni circostanza e a farsi carico senza mai risparmiarsi dei problemi degli ultimi. «In questi 16 anni – prosegue don Gradara – si è consolidato un criterio già adottato dal mio predecessore, don Luigi Ricci. Quello di condividere le responsabilità con i laici. Ad esempio, la presidente della Cooperativa di volontariato, la responsabile degli oltre 20 servizi che abbiamo in Caritas, la responsabile di Operazione Cuore e altri ancora. Nelle ultime tre stagioni, soprattutto, è sempre più diminuita la mia responsabilità diretta ed è proporzionalmente aumentata quella dei laici».

Il grazie ai volontari

Don Renzo, che resterà assistente spirituale della Caritas diocesana, aggiunge che «è aumentata la povertà in relazione al problema della casa e del lavoro. La disoccupazione ha ingenerato serie difficoltà nel pagare servizi, affitti, utenze, con una ricaduta sulla vita familiare e personale delle persone stesse». Un lavoro impressionante quello del don, il quale è andato avanti «consapevole che il mare del bisogno è molto più ampio, ma non per questo ci può esimere dall’offrire la nostra risposta qui ed ora. Gratuitamente abbiamo ricevuto, gratuitamente diamo». Ecco spiegato anche perché l’ultimo ringraziamento è verso «i dipendenti e soprattutto i 150 volontari che gravitano attorno alla Caritas: è un esercito silenzioso e instancabile che opera un servizio straordinario».

Il saluto di Lambiasi

Non poteva mancare il ringraziamento del vescovo Francesco Lambiasi, il quale rivolgendosi al don ha voluto esprimere «gratitudine» anche perché «giunto al termine, non ti ritrovi come un uomo di potere, malato di un protagonismo ripiegato e deluso, né come un burocrate freddo e distaccato, ma come un povero prete a servizio di tanta povera gente che hai incontrato sulla loro strada». Emozionato anche il nuovo direttore, Galasso: «Quando il vescovo mi ha avanzato la proposta, confesso che mi è salito un groppo in gola. Mi tranquillizza il fatto che questo importante compito da far tremare i polsi, lo affronterò insieme ad eroi del quotidiano, persone che, silenziosamente, con passione ed energia accolgono e cercano di dare risposta a richieste che, di mese in mese, di anno in anno, sono sempre più complesse e articolate».

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