Minniti: la Questura si sposta in piazzale Bornaccini, per ora

Rimini

RIMINI. La definisce una «notizia fuori sacco», ma è attesa da tempo e viene accolta da un lungo applauso: il killer di Budrio, Igor il russo, è stato catturato. Il ministero dell’interno Marco Minniti è in Prefettura per la firma del Patto sulla sicurezza, ma ha una priorità da comunicare. «Pochi minuti fa in Spagna, dopo un drammatico conflitto a fuoco, è stato arrestato Igor». Segue un applauso, di orgoglio misto a soddisfazione e un velo di tristezza: due agenti della Guardia civil e un passante hanno perso la vita (altri servizi a pagina 54).

Il rappresentante del governo è a Rimini per siglare con la prefetta Gabriella Tramonti e gli amministratori, un documento “storico” in cui si mettono nero su bianco non più promesse vaghe, ma obiettivi, progetti, tempi certi. Il papiro è ampio e articolato, una trentina di pagine. Diciamo che sono quattro le questioni importanti. La Questura di Rimini sale di grado, non più quella di una città di provincia, ma di una capitale delle vacanze con milioni e milioni di visitatori. Gli uffici della Questura, trovano una sede temporanea: in piazzale Bornaccini. Lo stabile abbandonato in via Roma diventerà poi la Cittadella della sicurezza. Tutta la spiaggia, da Bellaria a Cattolica, dovrà essere illuminata di notte.

Qua la mano

Allora. Quando arriva il momento del Patto, Minniti si complimenta con chi (prefetta, forze dell’ordine e amministratori) lo ha redatto in poche settimane, quando invece in genere ci vogliono mesi. I punti cardine sono quattro, due dei quali dedicati alla nuova questura in via Roma, definita «una ferita che brucia».

Quindi. La Questura di Rimini sale di grado, dal livello “c” a “b”, con tutto quello che ne consegue a partire da un numero maggiore di uomini, circa un’ottantina. Gli uffici della Questura nel centro storico, avranno una sede temporanea in piazzale Bornaccini (ex sede della Provincia): il trasloco è previsto in primavera, comunque prima dell’estate. Il questore Maurizio Improta al termine ricorda che in questo modo sarà possibile risparmiare dodici affitti, in spazi, diciamo così, non adatti. Il “mostro” in via Roma diventerà la Cittadella della sicurezza (Questura, Polizia stradale e Guardia di finanza). Qua i tempi sono più lunghi: biennio 2019-2020. Siamo infatti all’interno dei confini di una procedura fallimentare e di uno stabile abbandonato da anni e quindi da ristrutturare. Infine, i Comuni costieri sono obbligati a illuminare la spiaggia di notte, così come ha fatto Rimini introducendo la priorità nell’ordinanza balneare.

“Siete una capitale”

«Oggi è una bella giornata per questa provincia». Esordisce così il ministro Minniti. Allude ovviamente al Patto che nel giro di pochi minuti verrà firmato dai sindaci riminesi. La questione è quella della tranquillità di un’area decisamente votata all’accoglienza. «Il tema che abbiamo di fronte – precisa – è come garantire la sicurezza a un Paese che è bello, ama gli altri e deve essere visto».

Quindi? «Dobbiamo assicurare divertimento e felicità senza essere invasivi».

Le minacce sono tante: terrorismo, criminalità organizzata, criminalità diffusa che «non chiamerò mai microcriminalità». «L’unico modo di affrontare ciò è un’alleanza strategica fra governo, ministero dell’interno e chi il territorio lo conosce, i sindaci. Non significa scaricare le responsabilità, ma lavorare assieme. Dietro questo Patto c’è un’idea di riforma dello Stato».

Ciò che vale per il Paese, vale anche per Rimini. «È una delle capitali turistiche del mondo, questa crescita impetuosa del turismo la vogliamo mantenere, garantendo la sicurezza di tutti. Per garantire la sicurezza di una piazza non basta che sia presidiata da un’auto della polizia, la sicurezza è certa se esiste una illuminazione adeguata. Una piazza è sicura se sono rispettate le politiche di inclusione sociale. Il luogo più sicuro è un luogo vissuto, non chiediamo a nessuno di chiudersi in casa, militarizzando il territorio. L’investimento in sicurezza è un moltiplicatore per la crescita economica».

Facile capire qual è l’obiettivo di Minniti: i flussi migratori. «Ogni politica di accoglienza ha un limite nella capacità di integrazione». Un paese che non capisce questo, è un «paese poco attento al suo presente e al suo futuro».

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