Era in malattia, ma giocava a tennis, poliziotto arrestato

Rimini

RIMINI. Era in malattia per una seria forma di “lombosciatalgia”, ma anche se non andava al lavoro partecipava a tornei di tennis e a esibizioni musicali con la sua band.

Il disturbo che lo aveva portato a chiedere di non indossare il cinturone per evitare che il peso della pistola potesse aggravare il suo problema di salute non gli impediva, evidentemente, di impugnare la racchetta in giro per la Romagna né di imbracciare il basso sul palco.

Con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso l'assistente capo della polizia di Stato, in servizio alla Polaria dell'aeroporto di Rimini, Antonino Mariella, 43 anni, è finito ieri agli arresti domiciliari. Sono stati i suoi stessi colleghi della polizia di frontiera del “Fellini”, che hanno effettuato le indagini coordinate dal pm Davide Ercolani, a notificare all’uomo, che è originario di Pesaro e risiede a San Savino di Montecolombo, l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Rimini Sonia Pasini. Secondo l’accusa avrebbe accentuato la propria patologia, inducendo in errore gli stessi medici sui tempi di recupero.

L’indagine parte il 10 dicembre 2015 quando Mariella rientra in servizio dopo una convalescenza durata quasi un anno: la malattia era infatti cominciata il 2 gennaio 2015.

La commissione del ministero lo ha appena riconosciuto inabile al servizio operativo: viene esentato dai servizi più gravosi. Perfino portare la pistola è un problema, figurarsi rimanere in piedi durante la celebrazione della messa per il patrono della polizia in funzioni di rappresentanza: in quel caso evita l’incombenza con una lamentela scritta nella quale ribadisce il suo “deficit funzionale agli arti inferiori”. Peccato per lui, però, che nel frattempo il pm Ercolani ha già raccolto una documentazione filmata che, almeno apparentemente lo incastra (l’agente potrà fornire la sua versione dei fatti solo domani davanti al Gip: è difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù). Telecamere nascoste hanno ripreso il poliziotto nel giocare a tennis nel circolo di Coriano mentre era in malattia (e mentre si esibiva come bassista nei locali assieme alla sua band). Mica due tiri tra amici: durante la convalescenza avrebbe partecipato a una serie di tornei di quarta categoria a Coriano, Forlì, Senigallia, Bellaria, Gambettola, Cattolica e Misano. L’“ingiusto profitto” contestato dagli investigatori, per gli stipendi incassati, è di trentanovemila euro.

Una volta rientrato in servizio con tanto di esenzioni, stando sempre alle accuse (si ricorda che l’indagine è nella fase iniziale e vale per tutti la presunzione di innocenza), puntava a ottenere anche un equo indennizzo, il riconoscimento della causa di servizio e magari la pensione anticipata.

Nel settembre del 2016 un altro poliziotto in servizio all’aeroporto era finito nei guai per accuse analoghe. Mentre era in malattia per ernia del disco aveva guidato per più di 500 chilometri e acquistato del vino in una cantina della zona caricando i fiaschi senza dimostrarsi sofferente.

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