Sedicenne filma il ladro e lo fa arrestare. «Pensione da fame, devo arrangiarmi»

Rimini

RIMINI. Un ragazzo sedicenne nato in Italia, ma di origine cinese, sventa il furto di una bicicletta e poi, riprendendo il ladro, ne consente la cattura da parte della polizia. Roba da cittadinanza onoraria per il senso civico dimostrato, anche se a farne le spese è stato stavolta un disgraziato pensionato di origine siciliana di sessantasei anni che si è difeso così: «Con la pensione sociale non vado avanti, mi arrangio con dei lavoretti sulle biciclette, armeggio con i pezzi di ricambio».

Il taglio della catena

Tutto comincia nel tardo pomeriggio lungo via Roma. Il pensionato con un paio di cesoie cerca di tagliare la catena che tiene agganciata a un palo una vecchia bicicletta. Il ragazzo però gli grida qualcosa da lontano, così lui si spaventa e scappa liberandosi delle cesoie nel primo bidone a portata di mano. Il sedicenne però, che ha ripreso col cellulare il ladro in azione, non molla l’osso. Anzi. Avverte la polizia. Gli agenti di una volante, sulla base della descrizione fornita dal ragazzo, bloccano il tipo sospetto in via Castelfidardo. È lo stesso del video. «Le cesoie le ha buttate in quel cestino dei rifiuti» suggerisce il giovane ai poliziotti.

La cattura

Così scattano le manette. Oltre al tentato furto l’uomo viene accusato anche di ricettazione: nel suo modesto alloggio, infatti, gli agenti trovano anche sette sellini, nove campanelli, tre cestini, venticinque fanalini.

Ieri mattina, difeso dall’avvocato Piergiorgio Campolongo, l’accusato non ha potuto fare altro che allargare le braccia di fronte all’evidenza delle prove “raccolte” dalla polizia in collaborazione con l’aspirante detective.

La giustificazione

«Pensavo che la bici fosse abbandonata, era tutta arrugginita» ha detto per giustificare il gesto, senza fare riferimento però al lucchetto. «Ho una pensione da fame - ha poi aggiunto -, devo arrangiarmi con l’hobby degli accessori delle biciclette».

L’uomo nega che la roba che gli è stata trovata in casa fosse rubata. «Quella l’ho raccolta in giro». Nel frattempo, in attesa del processo, va agli arresti domiciliari.

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