Licenziato dalla comunità di recupero finisce nei guai: in casa otto chili di droga

Rimini

RIMINI. Gli amici raccontano che all’origine dei suoi guai ci sia il licenziamento economico dalla comunità di recupero nella quale aveva superato i problemi di droga e trovato un equilibro grazie al lavoro interno. Nessuno sa spiegarsi, però, il fatto che detenesse non solo l’occorrente per farsi uno spinello per superare i momenti bui, ma un vero e proprio bazar di sostanze stupefacenti. Nell’abitazione di Antonio Totaro (difeso dall’avvocato Morena Ripa), 51 anni, originario di Torino, ma anche nella cantina e in un garage di sua pertinenza, i carabinieri di Riccione hanno sequestrato complessivamente 7,8 chili di hashish, tre etti di marijuana, 3,45 grammi di Mdma e undici francobolli di Lsd. Un colpaccio, quello dei militari dell’Arma, che segue a ruota quello effettuato a Rimini nei giorni scorsi con la scoperta di una maxi piantagione di canapa indiana a Covignano (ieri il Gip Vinicio Cantarini ha convalidato gli arresti e disposto il carcere per i due riminesi coinvolti, difesi dagli avvocati Umberto De Gregorio e Luigi Delli Paoli). Tornando a Coriano, c’è ora da scoprire fornitore e giro di spaccio. Gli investigatori dell’Arma, intanto, sono stati già molto abili nell’individuare il possibile deposito (la perquisizione era stata disposta dal pm Marino Cerioni), nonostante il tentativo di depistaggio del padrone di casa. Il grosso dello stupefacente infatti (l’operazione è stata illustrata dal colonnello Antonio Sergi e dal capitano Marco Califano) è stato trovato in un garage a poca distanza che non risultava riconducibile a lui. In quel caso al “fiuto” investigativo dei carabinieri si è sostituito quello di Arthur, esperto labrador antidroga di sette anni in forza all’unità cinofila di Pesaro che li ha portati sulla pista giusta. In quel garage era custodito anche il motorino di Totaro. Quello era certamente suo, ma la droga? Esagerata perché si tratti di una scorta personale contro la depressione eppure l’interessato giura di non essere uno spacciatore. Potrebbe tentare di giustificare i soldi contanti che gli hanno trovato in casa, circa tredicimila euro, come parte di una somma incassata come risarcimento per una colpa medica. L’interrogatorio di convalida è previsto per domani mattina davanti al Gip Vinicio Cantarini.

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