Dopo 37 anni il bar Tricheco va demolito

Rimini

RIMINI. «Lo storico Tricheco di piazza Malatesta è destinato all’estinzione». Dopo ben 37 anni di attività, i due soci Riccardo Betti e Pasquale Balzano sono costretti a chiudere definitivamente le porte del bar in 5 giorni e dovranno anche demolire l’intera struttura in tempi rapidi e a spese proprie. «Ancora una volta è la burocrazia a diventare nemica di commercio e imprese», tuonano da Confcommercio.

Il fabbricato di 67 anni

Oggetto del contendere con l’amministrazione è il fabbricato post-bellico esistente da 67 anni, di cui i due soci hanno rilevato la concessione nel 1981 da un privato e che insiste su un’area comunale, per la quale viene pagato da allora, puntualmente, un canone trimestrale. Ora però, con la riqualificazione di piazza Malatesta, l’autorizzazione è stata cancellata e il fabbricato è tornato a tutti gli effetti abusivo.

Una vita di lavoro

«Con la nostra attività se ne va un pezzo della storia di Rimini e anche il capitale che ci siamo costruiti in una vita di lavoro - racconta Riccardo Betti -. Siamo veramente dispiaciuti di dover abbandonare il bar e anche preoccupati per il futuro, proprio adesso che con i lavori in centro speravamo di lavorare di più. Inoltre, avevamo trovato chi ci sarebbe subentrato: un’azienda internazionale di abbigliamento che era pronta a investire, sviluppando e arricchendo l’area con un bellissimo progetto».

La demolizione

Nel marzo scorso, spiegano ancora da Confcommercio, la prima avvisaglia, con la comunicazione di sospensione della licenza edilizia, primo passo che ha portato alla revoca della licenza di pubblico esercizio. «Abbiamo fatto ricorso, pagato legali e tecnici, ma il solo risultato che abbiamo ottenuto è quello di poter lavorare fino al 13 ottobre scorso - concludono i soci -. Ora dobbiamo chiudere e poi provvedere alla demolizione dell’immobile entro 90 giorni, perché il fabbricato non possiede più il permesso edilizio. Anche la demolizione è a nostre spese e questa, oltretutto, ci sembra un’ulteriore ingiustizia».

Area archeologica

Dall’amministrazione comunale fanno sapere che si tratta di un abuso edilizio che dura da da 30 anni e un anno fa la Soprintendenza ha mandato lettera di diffida dicendo che la struttura andava rimossa perché è su un’area di interesse archeologico, dove ci sono mura malatestiane e anche volendo non può essere sanato. In quel punto, proseguono da Palazzo Garamopi , andranno spazi per moto e biciclette. Inoltre sul fatto che i canoni concessori sono stati pagati, spiegano dal Comune, «è la legge che lo prevede». Il progetto di riqualificazione di piazza Malatesta prevede comunque, sul lato della futura arena, «un chiosco bar e il bando sarà aperto a tutti».

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