Scuola, "referendum" alle medie Bertola sui compiti nel fine settimana

Rimini

RIMINI. Le lezioni erano iniziate da poche settimane e sulla bacheca “Facebook” di Carla Franchini il quesito era già stato lanciato. In sintesi: siete favorevoli a una scuola che non dia compiti nel fine settimana (e di conseguenza, niente verifiche al lunedì)? Ecco. L’ex consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, oltre a essere una mamma lavoratrice, ricopre un paio di “cariche” alle scuole medie “Bertola”: presidente del Consiglio d’istituto e componente del Comitato dei genitori. La sua idea non è certo un mistero: i ragazzi studiano sei giorni alla settimana, sabato pomeriggio e domenica ci si riposa e si passa il tempo con i genitori, senza l’obbligo (assillo) di libri e quaderni.

Le “Bertola” votano

Allora. Il “referendum” dedicato alle “sette fatiche” dei ragazzi, è via via diventato un ordine del giorno da sottoporre all’assemblea del Comitato dei genitori: domani, ore 18, ovviamente alle “Bertola”. Il risultato (compiti sì, compiti no) sarà quindi portato all’attenzione del Consiglio d’istituto, rappresentativo non solo dei genitori, ma anche dei docenti e del personale amministrativo. Poi si vedrà.

Per il momento, Carla Franchini è favorevole a “compiti no”. «Il motivo – commenta – è che credo sia doveroso concedere, sia alle famiglie (sempre in eterno affanno) sia agli alunni, sia il diritto al riposo un giorno alla settimana sia quello di stare insieme. Il mio modello ideale di scuola è molto diverso da quello attuale. È un luogo in cui i ragazzi stanno più tempo insieme tra loro - e non certo da soli o con i nonni o chissà chi altri - un luogo in cui sicuramente imparare la fatica dello studio, ma divertendosi. E che al ritorno a casa, sia gli studenti “mangiati e compitati”, sia i genitori, abbiano concluso il proprio dovere».

Progetto campus

Già nel 2013, quando era in consiglio comunale, Carla Franchini lanciò l’idea di una scuola media diversa, col “Progetto campus”. In pratica: non si chiude tutto alle 13, che se una famiglia non ha un nonno, non sa più come fare, ma l’attività continua anche di pomeriggio (ovviamente a pagamento). La Franchini prevedeva tre fasce orarie a partire dalle 13 fino alle 18, in cui i ragazzi avrebbero svolto tutte le attività tipiche della loro età: pasto, compiti e attività (dallo sport alla musica). Era un progetto e tale è rimasto.

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