Sequestra una automobilista e la costringe a fare bancomat

Rimini

RIMINI. Dovrà rispondere di rapina aggravata e sequestro di persona un 53enne residente a Rimini arrestato dalla polizia in esecuzione di un’ordinanza emessa dal Gip Benedetta Vitolo. L’uomo - Pellegrino Gaudiano, originario di Foggia - è stato individuato dagli uomini della Squadra mobile della questura come il responsabile dell’aggressione avvenuta a Rimini in piazzale Gramsci nel tardo pomeriggio dell’11 ottobre scorso.

La chiusura e l’agguato

Il pugliese ha seguito la donna, sessantenne, che aveva appena chiuso il negozio fino all’auto parcheggiata vicino alla chiesa e prima che lei avviasse il motore ha aperto la portiera e si è seduto nel posto del passeggero, puntandole un coltello da trenta centimetri al fianco. «Dammi i soldi».

Guida sotto la minaccia

La donna, però, non aveva con sé l’incasso. Nella borsa aziendale c’erano solo dei documenti. Lo sconosciuto le ha intimato allora di mettere in moto l’utilitaria e l’ha guidata verso un posto più isolato a poca distanza. Qui ha rovistato tra le robe di lei, arraffando dal portafogli quaranta euro e la patente.

La foto del documento

Col telefonino ha fotografato il documento. «Così se provi a denunciarmi vengo a cercare te e la tua famiglia. E ora se vuoi che ti lasci in pace, andiamo a fare bancomat». In preda al terrore e sempre dietro la minaccia della lama è stata costretta a raggiungere una cassa automatica in via Dario Campana. Il bandito, con la tessera della donna, ha prelevato 250 euro e poi, mantenendo i patti, l’ha lasciata andare.

Donna sotto choc

Lei era così turbata che, una volta a casa, ha solo detto di essere stata derubata senza entrare nei dettagli. Il giorno dopo, però, si è confidata con il genero che l’ha spinta a denunciare il fatto e la polizia, con l’aiuto delle telecamere, è riuscito a identificare il responsabile: nel telefonino aveva ancora la foto della patente. Trascorsa la flagranza e senza il pericolo di fuga, l’uomo è stato identificato. Poco male: le manette sono scattate così giovedì sera dopo l’emissione dell’ordinanza del giudice. «Sono disoccupato» si è giustificato lui con gli agenti.

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