«Troppi furti, vendite di bici crollate. Spendono nell'usato e nei lucchetti»

Rimini

RIMINI. È una sera di metà agosto. Barrumba. Rimini. Solita folla di una caldissima estate in uno dei templi della movida notturna. Centinaia di persone al banco, ai tavoli e alle botti. Un gruppo di amici che si diverte fra un gin tonic, un vodka tonic e fiumi di birra. Si sono radunati in scooter, a piedi dalla spiaggia, in bici. Si fa l’ora dei saluti, una pacca sulla spalla, un arrivederci al giorno dopo e la doccia gelata: alla cancellata all’angolo della viuzza d’accesso non c’è più la fiammante bicicletta da corsa che uno aveva lasciato fissata “in sicurezza”, ma una sorta di Graziella. «Come è possibile? L’avevo anche legata con la catena antitronchesi» si interroga il malcapitato, che si è visto sfilare sotto gli occhi (di tutti) un “esemplare” da centinaia di euro. «Hanno utilizzato un piccolo flessibile a batteria, guarda la catena lì a terra: fanno così adesso, si mettono a chiacchierare a capannello, uno lo aziona, sale in sella e pedala via mentre gli altri restano ancora lì un po’ a coprirlo» spiega un ragazzo della compagnia che lavora fra le forze dell’ordine.

È solo uno delle centinaia e centinaia di episodi di un’escalation senza freni. E senza fine. Al mare, in spiaggia, in centro, al Borgo: non si salva una bicicletta. Senza contare i raid nei negozi dei rivenditori con immediata partenza dei preziosi carichi per l’estero.

Furti su furti

E il paradosso è che anche i negozianti che si salvano vengono colpiti di riflesso. «A forza di subire furti, la gente non è solo molto più cauta nell’acquistare nuove bici, ma anche nella scelta degli accessori e per quelli di qualità ci pensa due volte: una buona sella, con il tubo e la vite costa più di 25 euro e - visto che oramai sfilano anche i vari pezzi quando non riescono a rubare tutto - in diversi vanno sull’economy» rivela Verther Vicinanza, uno dei soci de I Meccanici di via Maurizio Bufalini, in pieno centro. «Da un paio d’anni le bici che facciamo personalizzate e customizzate sono in grande calo e anche elementi come le borse che si mettevano dietro e a volte duravano una vita o i particolari non le richiedono più. Anzi. Almeno venti persone a settimana chiedono solo l’usato. Investono piuttosto di più sul lucchetto (quelli da 10 euro sono in estinzione) che su strumenti di ogni tipo. Specie dopo come eventi come la Notte Rosa arriva in negozio gente senza ruota davanti o senza sella: quest’anno uno è arrivato anche solo con la ruota davanti per regalarcela e abbiamo completato un mezzo». Quindi, chiosa amaro: «Quando abbiamo iniziato, 10 anni fa, ci portavano le bici da controllare per vedere se c’era qualcosa da sostituire: adesso invece fanno consumare anche i copertoni fino quasi a farli scoppiare. Ma io li capisco anche, non si può stare sempre col patema... Sarebbe bello che in una città che crea nuove piste ciclabili di continuo e organizza eventi da vivere pedalando si lavorasse di più a una cultura della sicurezza delle bici».

Non perderla di vista

«Oramai l’unica cosa saggia è tenersela sotto al sedere la bici, perché andare a Rimini e lasciarla in giro con la gentaglia che c’è (gente che non ha niente da perdere perché anche quando arrestata viene messa fuori subito...) è diventato davvero un rischio» fa eco Giancarlo da quella Cicli Matteoni sulla Marecchiese a Sant’Ermete vero tempio delle due ruote del territorio: «Chi compra quelle da corsa non ha bisogno del lucchetto, per la city bike lo chiedono tutti ma... Vabbè che non si può stare tranquilli da nessuna parte: a un nostro tesserato questa estate l’hanno rubata dentro la macchina dove l’aveva messa durante il ristoro post gara: c’è gente che gira apposta alle corse».

Lucchetti da cento euro

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Giuseppe Perrino di Bike Shop in via Bastioni Occidentali 33: «Ora i clienti ci pensano quattro o cinque volte prima di comprare una bici. Vengono, tornano, poi si decidono. Stessa cosa anche per quegli elementi come i campanelli e selle di qualità: non vanno più come un tempo e anzi spesso e volentieri non li vogliono per non correre rischi. Preferiscono scegliere in quel caso un lucchetto più sicuro, anche da 70-100 euro, e rinunciare a un accessorio. L’andamento del mercato? Noi a occhio quantifichiamo un calo fra il 30 e il 40 per cento dell’acquisto di biciclette».

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