Spaccio di cocaina: due insospettabili in manette

Rimini

RIMINI. Sono stati arrestati dai carabinieri di Pesaro mentre spacciavano cocaina. Così sono finiti in manette R.N. 47 anni, cuoco, originario di Bari ma residente da anni a Gradara e S.A., 38 anni, libero professionista di Gemmano.

Le indagini, avviate un anno fa nel marzo 2013, hanno permesso di accertare che R.N. aveva organizzato un vero e proprio “centro di spaccio” nella sua abitazione situata all’interno delle mura del borgo di Gradara. Un'attività molto movimentata nelle ore notturne che aveva fra i vari clienti numerose persone insospettabili del luogo.

Così i militari del Nucleo investigativo di Pesaro e gli uomini della Stazione Carabinieri di Gabicce Mare, guidati rispettivamente dai luogotenenti Gino Procida e Giuseppe Zocchi, durante un controllo mirato, facevano irruzione nella casa e arrestavano il 47enne dopo che aveva appena ceduto una dose di cocaina.

I carabinieri passavano poi ad interrogare molti degli acquirenti della cocaina (ristoratori, imprenditori, operai e liberi professionisti residenti nella provincia di Pesaro e in quella di Rimini) che confermavano la consolidata attività di spaccio messa in piedi dall'uomo ormai da alcuni anni.

Gli investigatori, dopo aver raccolto nuovi elementi, riuscivano così a individuare la provenienza della droga e a risalire all’insospettabile professionista di Gemmano, che da diverso tempo, a ritmo settimanale, riforniva il cuoco di Gradara ma anche altre persone residenti nella zona di Morciano.

A quel punto scattavano le manette anche per S.A. sorpreso a cedere cocaina a un cliente di Pesaro.

In seguito alle successive perquisizioni, effettuate nelle abitazioni dei due arrestati saltavano fuori altri 30 grammi di cocaina, alcuni bilancini di precisione, svariato materiale idoneo al taglio della sostanza e al confezionamento degli involucri dello stupefacente e circa 2mila euro in contanti frutto dello spaccio.

Il cuoco è attualmente detenuto nel carcere di Pesaro, mentre il libero professionista, dopo la convalida dell’arresto da parte del Tribunale di Rimini, patteggiava la pena di un anno 10 mesi e 6mila euro di multa.

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