Lasciata dal ragazzo beve candeggina: salvata dalla sorella che chiama il 118

Rimini

RIMINI. Una adolescente residente con la famiglia in una località del Riminese è stata soccorsa nel pomeriggio di ieri da un’ambulanza del 118 in stato di incoscienza dopo aver bevuto volontariamente della candeggina da una confezione di disinfettante, di quelle che si vendono al supermercato, custodita in casa dalla madre.

La telefonata e l'addio

La ragazza, dopo una lunga telefonata con il fidanzato nel quale lui avrebbe espresso l’intenzione di interrompere la loro storia sentimentale, ha dapprima scritto un biglietto di poche parole, annunciando la sua volontà di farla finita e poi si è chiusa in bagno, ma fortunatamente non a chiave. Quando la sorella maggiore, preoccupata per il prolungarsi dell’assenza e soprattutto per averla sentita fino a poco prima piangere e singhiozzare con il ragazzo in linea, ha bussato alla porta, già temeva che potesse aver combinato qualcosa. Senza aspettare la risposta, che non è arrivata e non poteva arrivare, l’ha spalancata. La ragazza, diciannovenne, era riversa sul pavimento e accanto a sé c’era la confezione di candeggina aperta, con il bicchierino capovolto. A quel punto è immediatamente scattato l’allarme e il personale del 118 è arrivato subito sul luogo dell’accaduto e, senza perdere tempo, una volta recuperata la paziente è partita la corsa verso il pronto soccorso.

La lavanda gastrica

La giovanissima è stata sottoposta a una lavanda gastrica e poi poi è stata ricoverata in osservazione nel reparto di rianimazione dell’ospedale. Non è in pericolo di vita e si rimetterà presto. Ha riportato dei danni all’esofago, ma le sue condizioni con il passare delle ore si sono fatte via via più rassicuranti, secondo quanto hanno riferito gli stessi medici ai genitori accorsi da lei in ospedale, una volta informati della notizia. La candeggina è una soluzione di color giallo paglierino dal tipico odore acre e penetrante, il cui componente principale è il sale di sodio dell'acido ipocloroso, un composto chimico più comunemente noto come ipoclorito di sodio ed è contenuta in alcuni prodotti per la casa. La giovanissima, stando ai primi accertamenti, l’avrebbe diluita con dell’acqua. Il suo gesto impulsivo, dopo la delusione per le parole del ragazzo - più grande di lei di sei anni - al telefono ha rischiato di costarle caro. Dopo le cure mediche sarà accompagnata in un percorso che la aiuterà ad approfondire il valore della vita.

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