«Bibi risucchiata nel fiume dove nessuno ha messo una protezione»

Il cane deve avere subito indubbiamente un trauma considerevole: in che condizioni si trova adesso?
«In realtà siamo ancora tutti choccati, forse io e mio marito Nevio ancora più di Bibi stessa. La mia cagnolina è viva per miracolo, non pensavamo l’avremmo più riportata a casa con noi. Purtroppo, però, non posso dire che stia bene; avendo bevuto molta acqua ha preso una brutta polmonite. Ora la stiamo curando e accudendo al meglio, fornendole tutte le cure necessarie perché si riprenda al più presto».
Lei era presente quando è accaduto il fatto?
«No, c’era mio marito con Bibi. Stavano passeggiando sulle sponde del Marecchia, quando il cane si è fermato per giocherellare in prossimità di una pozza di piccole dimensioni, distante dal corso del fiume. Giusto un attimo di distrazione in cui Nevio si era soffermato a osservare un altro cane poco più in là, che voltandosi ha visto la nostra cagnolina venire inghiottita dalla pozza. Mio marito si è lanciato prontamente per salvarla, tentando invano di afferrare Bibi e strapparla dalle acque. Anche un ragazzo lì presente è intervenuto in soccorso di Bibi e mio marito, provvedendo anche ad allertare i vigili del fuoco».
Un intervento provvidenziale, quello dei sommozzatori.
«Assolutamente. Siamo pieni di gratitudine verso i vigili del fuoco che ci hanno permesso di portare a casa con noi Bibi dopo questa brutta avventura».
Non pensavate che il vostro cane riuscisse a salvarsi?
«No, quando mio marito ha capito che Bibi era rimasta incastrata nel condotto l’aveva data per spacciata. Era andato a vedere dove terminava la tubatura, per verificare se il cane sbucasse da quel lato, ma dopo aver atteso qualche minuto aveva capito che Bibi non ne sarebbe più uscita fuori. Invece, quando i sommozzatori, in un primo sopralluogo, ci hanno detto di aver visto il cane sbattere le palpebre, abbiamo capito che era ancora viva. Sentirla abbaiare, poi, è stato il segno che saremmo riusciti a tornare a casa con lei».