Occhio alle offese su "Tripadvisor": tre clienti denunciati per diffamazione

Rimini

RIMINI. I turisti che non dovessero trovarsi bene nelle strutture della riviera, riflettano bene sulle parole e sui toni da usare prima di caricare recensioni negative su “Tripadvisor”. Andare oltre il diritto di critica scadendo nelle offese può costare infatti l’accusa di diffamazione aggravata come dimostra un’inchiesta aperta dal pm Davide Ercolani, a partire dalla querela di un albergatore, assistito dall’avvocato Gianmaria Gasperoni.

I titolari di hotel fino a qualche tempo fa si limitavano a ribattere a tono agli utenti utilizzando il più conosciuto tra i siti di recensioni on line, mentre adesso si affidano sempre più frequentemente agli studi legali per salvaguardare la propria onorabilità e rispettabilità. Non sempre è una strada che porta lontano. Querele analoghe sono state archiviate di recente in nome dell’esercizio del diritto di critica perché i commenti rispettavano i requisiti di rilevanza sociale (chi naviga su TripAdvisor si informa sulle altrui esperienze) e di continenza nei toni. Nel caso in questione l’albergatore che gestisce una struttura lungo viale Regina Margherita si è rivolto all’avvocato perché esasperato dai commenti, a suo avviso palesemente diffamatori, di tre membri dello stesso gruppo familiare, ospite della struttura qualche tempo fa. «Il posto peggiore di Rimini. Ho pagato per la pensione completa ma ho dovuto mangiare fuori per non essere avvelenato dal cibo». E poi ancora, solo a titolo di esempio: «Non ci andate l’albergatore deve cambiare mestiere torna a fare il muratore!!!!» . L’intento di screditare l’hotel, secondo la denuncia, non sarebbe dovuto, inoltre, al cattivo trattamento, ma al mancato “sconto” al momento di pagare. Meno pago, meglio recensisco. Un fenomeno che ad altre latitudini, secondo quanto denunciato pochi giorni fa dallo scrittore Roberto Saviano durante un incontro pubblico a Perugia, assume – evidentemente più organizzato e più in grande – i contorni del ricatto, tanto che fiumi di commenti negativi on-line stanno sostituendo l’obsoleto metodo dell’incendio del locale per convincere gli esercenti presi di mira dalla criminalità a pagare il pizzo.

Per la verità “Tripadvisor” prende molto sul serio le segnalazioni, specie se tempestive, dei proprietari che lamentano di subire “estorsioni” da parte di quegli ospiti che minacciano di pubblicare recensioni negative qualora vengano negate richieste di rimborso o facilitazione di altra natura. Il sito mette a disposizione degli utenti uno strumento per denunciare in tempo reale le minacce prima che vengano messe in atto con la pubblicazione di una recensione. «Si tratta di attività – si legge su Tripadvisor – tassativamente vietate dai nostri regolamenti oltre a essere illegali in molti Paesi. La segnalazione immediata delle minacce di estorsione rappresenta per noi uno strumento ulteriore che agevola le nostre procedure di indagine e ci consente di impedire a quelle recensioni scritte per ricatto di essere pubblicate sul nostro sito».

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