Ultimatum degli Albergatori: hotel, via i profughi entro Pasqua

Rimini

RIMINI. Via i profughi dagli hotel, possibilmente prima che inizi la stagione turistica e le feste pasquali. Il presidente dell’Aia, Patrizia Rinaldis, fa sua la posizione del Comune, in particolare del vice sindaco Gloria Lisi. Nello specifico: non è possibile trovare fianco a fianco strutture destinate all’accoglienza dei migranti e altre oggetto di riqualificazioni importanti.

Lunedì il prefetto di Bologna ha riunito prefetti e sindaci per segnalare un fatto: gli sbarchi non hanno concesso soste neppure in inverno, quindi con l’arrivo dell’estate il numero dei profughi da accogliere è destinato ad aumentare in maniera esponenziale. Giusto pochi giorni fa l’hub bolognese aveva 700 richiedenti asilo a cui trovare una sistemazione. Di fronte alla richiesta di stare pronti ad aprire la porta ad altre persone, Gloria Lisi, come altre volte, ha ribadito un paio di concetti: è vero che come provincia Rimini è al di sotto degli standard ministeriali (922 migranti accolti), ma solo perché ci sono Comuni che chiudono occhi e orecchie, mentre il capoluogo ne molti di più (610 invece di 396). Il vice sindaco ha quindi chiesto di richiamare all’ordine quei sindaci che fanno finta di nulla, di non utilizzare alberghi per fare accoglienza e di liberare quelli impiegati finora: la stagione estiva è alle porte.

Alle parole del vice sindaco si associa completamente Patrizia Rinaldis, presidente dell’Associazione Albergatori: i profughi non devono essere accolti negli alberghi.

«È ora di finirla – tuona –. Ho la rivolta da parte degli operatori, si sentono presi in giro. Nelle strutture alberghiere in molti casi non vengono rispettati gli obblighi della categoria, neppure la ricettività, le basilari norme di accoglienza. Capita anche che non ci sia personale assunto, ma ci si affidi all’autogestione. Ci sono denunce per via di olio gettato nelle fogne. Sappiamo che alcuni stranieri alloggiavano in hotel chiusi. Chiedo maggiori controlli e nessuna forma di tolleranza: un tre stelle deve cambiare le lenzuola due volte alla settimana, sia che ci siamo turisti sia che ci siano profughi».

Più in generale. «Non spetta agli albergatori ospitare i profughi, chi lo fa non è un albergatore. Mi auguro che il nuovo prefetto prenda in mano la situazione, la stagione inizia a Pasqua. I richiedenti asilo devono essere accolti al di fuori della fascia turistica, molte strutture sono vicine ad altre recentemente riqualificate. Purtroppo la legge offre questa possibilità, la gestione dei profughi si è rivelata un business, a quelle cifre. Ripeto: mi auguro che il nuovo prefetto prenda una decisione vera e non permetta come in passato l’impiego di strutture alberghiere, vale a dire la soluzione più facile. Ci vuole rispetto per chi lavora e si impegna, gli alberghi devono essere liberati prima delle feste pasquali».

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