Zeno Zaffagnini a chi se ne va: state facendo il gioco della destra

Rimini

RIMINI. Fra pochi giorni compie 86 anni, Zeno Zaffagnini. E questa “cosa” che uno se va dal Partito democratico perché gli «hanno portato via il giocattolo» non gli va proprio giù. In un partito - spiega - ci si confronta al congresso, diversamente si fa il gioco della destra e dei grillini.

Il punto di partenza di Zaffagnini, che nel 1980 è stato sindaco, è successivo alla presa di posizione di Giuseppe Chicchi: lascio il Pd e comunque alle primarie voto per Orlando.

«Una cosa non riesco a capire nel Pd riminese – commenta Zaffagnini –, non tanto da parte dei renziani che in questi giorni sono politicamente silenti, ma da chi è contro Renzi. Sono sorpreso da Chicchi. Pochi giorni fa diceva di prendere la tessera per votare contro Renzi, lecito, non dico di no, però non è un programma particolarmente nobile».

Ora se ne va e vota Orlando. «Non è possibile. Chicchi si vanta di essere stato uno dei fondatori del Pd e critica l’ego di Renzi, anche lui a ego non scherza. Lo statuto del Pd lo vieta, possono partecipare alle primarie gli iscritti e chi firma un documento in cui afferma di votare Pd, lui non lo vota certamente. Mi pare sia una pretesa che non esiste».

Chicchi nel suo messaggio di “addio” si pone in netto contrasto con Renzi. «Il Pd con Renzi ha scelto una strada che ha portato nuovi frutti. Si dice dei voucher, ma questo è un problema di confronto politico, in un partito si sta dentro. Non si dice “se non mi dai retta rompo il giocattolo”. Invece si sta all’interno per conquistare la maggioranza al congresso. Ma tutti quelli che sono usciti sanno che non ce la farebbero, perché rappresentano il vecchio: Bersani, D’Alema, Errani. A un certo punto avevano la ditta in mano, poi inaspettatamente un ragazzotto venuto da Firenze gli ha portato via il giocattolo. Loro non hanno mai superato il 25%, lui il 40, sarà anche stato un caso, ma ancora oggi è sempre sopra il 30».

Zaffagnini è renziano e chiude la sua analisi dedicandosi al comitato “Rimini per Orlando”, che definisce un «gruppone». «Alcuni sono stati per una vita gli uni contro gli altri. Qual è il collante che li unisce? Essere contro Renzi. Tira una brutta aria, quando si vede l’avversario politico come un nemico da abbattere, il clima è pericoloso, si sta facendo il gioco della destra e dei grillini».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui