«Parcheggiatori abusivi, nessuno denuncia»

Rimini

RIMINI. Tesi numero uno del Comune di Rimini: i parcheggiatori abusivi non si limitano ad agevolare la sosta in cambio di qualche spiccio ma pretendono denaro mettendo in atto minacce e intimidazioni per ottenerlo.

Tesi numero due del Comune di Rimini: il comportamento messo in atto dai parcheggiatori abusivi è configurabile con il reato di violenza privata, articolo 610 del codice penale.

Problema numero uno per il Comune di Rimini: per contestare la violenza privata è necessario che la vittima rilasci una dichiarazione che attesti l’episodio.

Problema numero uno punto uno per il Comune di Rimini: nessuna delle vittime interpellati dagli agenti di polizia municipale nelle ultime settimane ha mai accettato di testimoniare. Nessuna. Zero.

Sintesi per il Comune di Rimini: si torna al punto di partenza. Ovvero: si torna a contrastare il fenomeno dei parcheggiatori abusivi con delle sanzioni amministrative. Acqua fresca.

Appello del Comune di Rimini: cittadini denunciate, stiamo lavorano per voi.

L’assessore alla Sicurezza Jamil Sadegholvaad spiega infatti: «Dall’inizio del mese di febbraio, agenti della Polizia municipale di Rimini sono impegnati in servizi continuativi per il contrasto al fenomeno dei parcheggiatori abusivi. Ogni giorno, sia al mattino che al pomeriggio, gli agenti effettuano ricognizioni nelle aree di sosta del centro, verificando soprattutto un aspetto del problema: la richiesta illecita di denaro accompagnata da minacce, intimidazioni più o meno esplicite».

Di qui l’ipotesi di reato. «Durante i servizi portati avanti nelle ultime due settimane, gli agenti della Pm hanno con discrezione avvicinato le persone che nei vari parcheggi avevano appena subito la richiesta di denaro da parte dei parcheggiatoti abusivi ma nessuno, nessuno, ha voluto rilasciare testimonianza».

È rimasta giusto la multa che al massimo può arrivare a 700 euro, ammesso che la paghino. «L’invito che faccio quindi è quello della collaborazione, di supportare il lavoro delle forze dell’ordine e della polizia municipale anche su temi come questo, storie quotidiane di ingiustizia cui potremmo tutti dare una mano a contrastare con efficacia solo con la forza del racconto di quanto è accaduto. Partecipazione è anche questo».

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