LA BATTAGLIA CONTRO GLI "EFFETTI COLLATERALI" Santa Giustina, 350 alberi contro la puzza

A ottobre, il Comune aveva spiegato che nella stagione estiva (quella cioè di maggior carico sulla struttura, che già oggi riceve i reflui di tutto il territorio) è stato necessario utilizzare due ulteriori vasche di sedimentazione primaria. Appena terminata la fase di picco turistico, la multiutility ha svuotato le due vasche, che potrebbero aver accentuato la presenza di odori nei terreni a ridosso dell’impianto. E poi a Palazzo Garampi hanno garantito che «il ricorso a queste strutture si limiterà a rari episodi, tra cui il periodo di messa a regime dell’impianto».
In ogni caso, di comune accordo, amministrazione e multiutiliy hanno pianificato gli interventi di mitigazione con la messa a dimora delle piante. Nel perimetro dell’impianto sono stati piantati in tutto 350 alberi, cupressocyparis leylandii, di cui 205 di altezza tra i 2,5 ed i 3 metri, mentre i restanti 144, che superano i 4 metri di altezza, sono stati posizionati nel tratto più esposto dell’area. Hera, in una nota, ricorda infine che «in accordo con Arpae e Comune, avvierà una campagna di raccolta dati attraverso l’impiego dei cosiddetti "nasi elettronici", apparecchiature in grado di monitorare le esalazioni e fornire indicazioni puntuali su composizione chimica e esatta provenienza».
Parole queste che non attenanuo comunque la protesta del comitato Santa Giustina, che anche nelle ultime settimane ha lamentato la continua presenza di cattivi odori «a causa del depuratore», sul quale i residenti della zona hanno un ulteriore dubbio rimasto senza risposta, ovvero «quali sono le sostanze che vengono immesse nell’aria e se questo sono dannose per la salute».