Ethicjobs, il lavoro nobilita l'uomo

Rimini

RIMINI. Si chiama Ethicjobs ed è la prima start up innovativa della città di Rimini, una delle pochissime società benefit in Italia (sono solo 32). L’obiettivo è quello di certificare, dare visibilità e aiutare le aziende che puntano sulla qualità del lavoro. E a “votare” non saranno i clienti ma i dipendenti stessi.

L’impresa è formata da 15 persone, quasi tutti sotto i 30 anni, e diventerà ufficialmente operativa da metà novembre. La sede è in corso d’Augusto 62 all’interno dell’Innovation square di Palazzo Buonadrata. Partner strategico l’Associazione Figli del mondo che si occupa della responsabilità sociale di impresa e da 14 anni collabora con la Camera di commercio di Rimini.

L’amministratore delegato è Luca Carrai, 27 anni, nativo di Castiglione della Pescaia. Arrivato a Rimini quattro anni fa per frequentare l’università, si è laureato in economia e management del turismo (Team) nel 2015, e si è rapidamente indirizzato verso la creazione della start-up. Ma prima di aprire ha atteso parecchi mesi: «A oggi il 90% delle start-up fallisce entro un anno dalla nascita, così abbiamo cercato di mettere prima radici più profonde possibili. Abbiamo fondato un team, compiuto ricerche di mercato, incamerato dati, costruito un algoritmo e partnership strategiche».

E ora l’avventura sta per decollare: «Partiamo da Rimini, perché qui ho compiuto i miei studi, questa è la capitale del turismo e perché le piccole città devono tornare a dare un esempio alle metropoli - afferma l’ad -. E’ un progetto che vuole dimostrare all’Italia che fare business in modo etico si può. Esiste un modello di lavoro diverso e sostenibile, apprezzato anche dai sindacati. Trascorriamo il 15% della nostra vita al lavoro per almeno 109mila ore: questo tempo va speso molto meglio».

Ethicjobs valuta la qualità del lavoro dipendente dentro le aziende riminesi e non solo: «Distribuiamo un questionario ai lavoratori che rispondono in forma assolutamente anonima e controllata: in base ai risultati stabiliamo come stanno i dipendenti e sensibilizziamo le aziende sui loro diritti e sugli strumenti necessari per migliorare ed efficientare il luogo di lavoro. Ci possono essere riscontri positivi e anche negativi: noi siamo in grado di aiutare gli imprenditori a individuare cosa funziona, cosa c’è da migliorare, cosa va cambiato totalmente anche grazie all’apporto dei nostri studi scientifici».

«Abbiamo già effettuato dei test in alcune aziende - precisa l’amministratore delegato - e a sorpresa abbiamo scoperto che la variabile più importante non è lo stipendio (che è addirittura al sesto posto), ma tanti altri fattori».

Il punto di partenza è il benessere «il well-being» come lo definisce Carrai. «Il nostro raggio di azione iniziale doveva essere il turismo, poi ci siamo accorti che potevamo allargare le analisi a tutti gli altri settori merceologici ponderando diversamente le variabili».

Paura di non farcela? «Nient’affatto. Stiamo collaborando con il Comune, il Piano strategico, alcune banche del territorio, università (Bocconi e Rimini), categorie ed esperti di settore. Ho proposto il nostro progetto a 15 imprenditori e 15 mi hanno risposto sì. Ethicjobs va pensato come un acceleratore di azienda e noi abbiamo la ricetta a tanti mali».

La start-up è pronta anche a lanciare il proprio attestato di eticità: «Una ditta, un hotel, un ristorante che fa felici i propri dipendenti, può essere premiato dal mercato. Il futuro va in questa direzione». Carrai non ha intenzione di fermarsi in Riviera. «Ci consolideremo a Rimini per un anno. Poi punteremo sulle maggiori città italiane: Milano, Roma, Torino, Firenze, Bologna. Perché etico funziona».

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