Vandali tagliano il gommone dei soccorsi

Rimini

RIMINI. I vandali hanno messo fuori uso il gommone della Protezione civile, ancorato nel porto canale all’altezza del faro. Un atto già di per sé deplorevole commesso in questo caso ai danni di mezzo di pubblica utilità.

Con otto tagli sul tubolare (la parte gonfiabile che sta immersa in acqua) i balordi hanno reso inutilizzabile il gommone procurando danni per almeno 4mila euro. Ieri mattina l’imbarcazione è stata portata in secca per effettuare le riparazioni. I volontari della Protezione civile riminese sono molto amareggiati da «un gesto che colpisce la collettività» visto l’utilizzo del mezzo.

Un primo squarcio in uno dei tubolari era stato “scoperto” nella giornata di giovedì. Ieri mattina uno dei volontari è andato al porto per valutare quali riparazioni si sarebbero rese necessarie e ha fatto l’amara scoperta: «Sono venuti a completare il lavoro - commenta Matteo Cima -. Il giorno prima il taglio era uno solo mentre oggi (ieri, ndr) ne abbiamo contati otto. Il danno è pesante e in queste condizioni il gommone non può essere utilizzato. È un danno per tutta la società. Capisco che possiamo dare fastidio a qualcuno ma arrivare a tagliare l’imbarcazione che viene utilizzata in caso di soccorso è inaccettabile».

Intanto i volontari hanno sporto denuncia. Adesso si cercherà di capire se ci possono essere testimoni. Sicuramente i responsabili hanno agito durante la notte e magari potrebbe averli visti qualche pescatore che stava andando al lavoro.

«Spargeremo la voce anche tra i pescatori - spiega Cima - per sapere se qualcuno si trovasse in zona e avesse visto qualche movimento sospetto». Nell’area ci sono le telecamere della Capitaneria di porto e anche quelle immagini verranno visionate nella speranza che possano aver ripreso indizi utili a incastrare i balordi. La Protezione civile riminese ha in concessione il gommone affidato dal coordinamento nazionale e in tanti anni di attività sul territorio è la prima volta che subisce un atto di vandalismo ai danni dei propri mezzi.

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