Vivono sommersi dai rifiuti, tolta la figlia

Rimini

RIMINI. Sepolti in casa dai rifiuti, i vigili fanno irruzione su ordine del pm Davide Ercolani e, sulla base dei successivi accertamenti medici, portano via la figlia ai genitori per cui è stato disposto il Trattamento sanitario obbligatorio. Non è successo in un luogo degradato di una lontana periferia del Terzo mondo e protagonisti in negativo di questa vicenda surreale non sono degli sbandati senzatetto. E’ successo a Rimini, dove un padre e una madre quarantenni, italiani, lui con un lavoro fisso e ben retribuito per una ditta, sono stati trovati in condizioni drammatiche assieme alla loro figlia che frequenta le scuole medie. Il quadro è apparso chiaro solo ieri mattina quando, dopo una breve indagine per maltrattamenti familiari, gli agenti della polizia municipale sono entrati nell’abitazione di proprietà della coppia in virtù di un mandato di perquisizione. In caso di rifiuto degli occupanti, avrebbero potuto anche sfondare la porta, ma non c’è stato bisogno. Eppure, entrare, è stato comunque difficoltoso, visto che l’ingresso, come anche le varie finestre, erano ostruiti da cumuli di immondizia (in una stanza i rifiuti superavano i due metri, arrivando quasi al soffitto).

Gli agenti hanno avuto bisogno dell’aiuto dei vigili del fuoco per farsi largo nei vani nell’abitazione, di circa sessanta metri quadrati. All’interno l’inferno di immondizia, oggetti di varia natura e sporcizia, aggravata dalla presenza di gatti, che ha spinto i vigili ad emettere un’ordinanza di sgombero urgente per motivi sanitari dell’appartamento. La richiesta di Tso per i genitori, difesi dall’avvocato Alfonso Vaccari, è scattata dopo che entrambi sono stati sottoposti in ospedale a visita medica. Sarebbero vittime di un disturbo ossessivo-compulsivo: due “accumulatori seriali” che non riescono a buttare via nulla, e sottraggono spazio vitale a se stessi e ai propri cari. La prima conseguenza è stata l’immediato e temporaneo affidamento ai Servizi sociali della ragazzina. Una relazione sarà inviata al Tribunale dei minorenni di Bologna.

Le indagini sono partite nelle scorse settimane dopo che ai carabinieri era arrivata una segnalazione da parte dei vicini della coppia. «Da quella casa viene un odore insopportabile». La famiglia, prima di allora mai finita sotto la lente dei servizi sociali, ricevette una prima visita di vigili e ispettori dell’Ausl. Ma non furono fatti entrare. Qualcuno cominciò a preoccuparsi della figlia, descritta come “trasandata” o “trascurata”, ma in realtà senza problemi a scuola. Di qui l’indagine per maltrattamenti. Grazie a un rilevatore satellitare piazzato sotto l’auto della coppia è stato possibile monitorare ogni spostamento. Dietro a una apparente normalità, c’era l’inimmaginabile. Da quanto emerso la famiglia infatti trascorreva gran parte del tempo nei parcheggi dei supermercati cittadini, all’interno dell’auto di proprietà stracolma di oggetti e rifiuti: padre, madre e figlia spesso mangiavano e dormivano nell’abitacolo. Una quotidianità “malata” per la ragazzina che è stata interrotta con il blitz di ieri mattina. I due genitori sono stati trasferiti rispettivamente negli ospedali di Forlì e Rimini, “costretti” ad andare in cura per tentare di risolvere i loro problemi mentali. «Non voglio perdere la mia bambina» ha ripetuto per tutto il giorno la madre, disperata, rivolgendosi al telefono all’avvocato Vaccari. Chi la conosce la definisce come persona dall’eloquio facile, istruita, ben informata e senza problemi economici (avrebbe usufruito di recente anche di un’eredità). «Ridatemi mia figlia» prega per poi aggiungere «ma occhio anche alla casa incustodita, lì c’è roba di valore».

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